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«Imparare un mestiere per evitare la dispersione scolastica. Poi quasi tutti assunti nelle aziende»

L'assessore Mario Dadati in visita all'istituto Tutor per il primo giorno di scuola 

Primo giorno di scuola, oggi 15 settembre, anche per gli studenti dell'istituto di formazione professionale Tutor, la scuola di avviamento al lavoro del Comune di Piacenza e della Regione Emilia-Romagna che ha sede in via Leonardo Da Vinci.
Un istituto che da più di cinquant'anni insegna ai giovani mestieri importanti come idraulico, meccanico, parrucchiere, elettricista, estetista, operatore socio sanitario e tante altre figure fortemente richieste dal mercato del lavoro.
Per la prima campanella gli studenti hanno ricevuto la visita dell'assessore alle Politiche educative Mario Dadati, accompagnato dal direttore Mirco Potami, dal presidente Gian Paolo Tosi Ricci Oddi e dalla responsabile di sede Benedetta Benzi.

«Per i giovani gli istituti di formazione sono una risorsa importantissima - sottolinea l'assessore Dadati - perché non tutti hanno la capacità di affrontare corsi di studi liceali o tecnici, e invece hanno una predisposizione magari per l'ambiente lavorativo. Quindi il rischio della dispersione sarebbe altissimo. La scuola professionale come Tutor dà loro la possibilità di imparare un mestiere, di legarsi e relazionarsi con il mondo del lavoro, perché quasi il 50 per cento delle loro ore è svolto delocalizzato in aziende, ditte locali della struttura e del territorio lavorativo. Le percentuali di assunzione di questi studenti variano dal 90 al 100 per cento. Quindi stiamo andando nella giusta direzione. Stiamo facendo sviluppo, stiamo facendo formazione: questa scuola, in collaborazione ovviamente e in stretto contatto con la Regione e con l'Amministrazione comunale, sta davvero adempiendo alla missione, permettendo alla nostra città di svilupparsi e di crescere attraverso questi ragazzi, che trovano quindi autonomia, indipendenza e un futuro davanti a loro».

«Molte aziende del territorio chiedono sempre profili di persone con competenze tecniche e professionali - spiega il direttore Potami - Diamo l'opportunità a questi ragazzi, che trascorrono metà del percorso in azienda, di imparare anche sul campo il lavoro. Quindi arrivano alla fine dei due anni, se hanno lavorato bene, che sono già pronti per essere inseriti».

Solo un rapido giro per le aule, a portare i saluti istituzionali dell'amministrazione comunale ai ragazzi, e ci si rende comunque conto anche delle attrezzature tecnologiche di ultima generazione presenti nei vari laboratori tecnici dove gli alunni vanno a formarsi. 

«Nei nostri ambienti tecnici e didattici - aggiunge il direttore - i ragazzi trovano la stessa tecnologia e la stessa strumentazione con cui avranno a che fare nel mercato del lavoro. Per questo dobbiamo ringraziare i nostri soci e gli amministratori che hanno sempre investito, e che credono nel lavoro che facciamo. E anche la Regione Emilia-Romagna, che ultimamente ha sostenuto particolari investimenti sul miglioramento dei laboratori, permettendoci di essere al passo coi tempi»

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