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«Chi sta soffrendo per la guerra è nostro genitore e fratello, preghiamo per loro»

Nella chiesa di San Giuseppe Operaio l'affollata veglia per la pace presieduta dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. Il ricordo del vescovo Cevolotto per Giancarlo Bianchini

«Il nostro pensiero va a tutte quelle donne, anziani e bambini costretti a lasciare il Paese in cui sono nati, e nel quale desiderano tornare a vivere, la cui vita è segnata in questi tempi dal terrore della guerra, da tanta sofferenza e morte. E a tutti quegli uomini che si ritrovano a combattere, ma che nel loro cuore vorrebbero tacessero le armi. Con loro e per loro invochiamo la misericordia del Padre, domandando di proteggere la loro vita come se fossero i nostri genitori e fratelli, perché lo sono, affinché cessi subito ogni violenza e inizi un tempo nuovo di pace e risurrezione».

Così il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha introdotto la veglia per la pace che si è tenuta nella serata di mercoledì 1 marzo in San Giuseppe Operaio e che ha visto la partecipazione di tanta gente. Un momento di sincera preghiera che ha affollato la chiesa di via Martiri della Resistenza, con un importante risvolto ecumenico e interconfessionale che ha visto la presenza anche di alcuni rappresentanti delle comunità evangelica e ortodosse piacentine.
All’iniziativa, promossa dalla diocesi di Piacenza-Bobbio insieme all’associazione Assofa di Piacenza, era presente anche un gruppo del Sermig di Torino.

Il vescovo Adriano Cevolotto, nella sua introduzione dopo una breve processione iniziale animata dai canti e anche da una coreografia, parlando di «tenace fiducia nella forza della preghiera per la pace», ha subito ricordato la figura del compianto presidente dell'Assofa Giancarlo Bianchini, sottolineando come avesse già a suo tempo «immaginato questo incontro: nella vita c'è chi semina e chi raccoglie, quello che è improntate è seminare. Un ricordo grato a Giancarlo Bianchini perché è stato coraggioso sognatore di pace».

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