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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervento

«Viste le poche risorse per l’ospedale è il caso di investire sul territorio»

Il Coordinamento provinciale su sanità e medicina territoriale: «Riconosciuto il fatto che le promesse della Regione di questi anni non avevano gambe sufficienti»

«Paola Bardasi, direttrice generale di Ausl Piacenza ha affermato in Csst che l’accordo di partenariato col privato “sostituisce il mutuo, ed è più conveniente e meno rischioso. Ormai nessun ospedale viene costruito interamente con soldi pubblici”. In altre parole riconosce che le promesse fatte in questi anni dalla Regione sull'investimento non hanno gambe sufficienti. Ora, se vogliamo il nuovo ospedale (ma molti cittadini dubitano che sia la scelta più urgente da compiere per difendere e rilanciare il servizio sanitario pubblico in provincia) bisogna ricorrere ai privati per 160 milioni, una cifra che supera il 50% dei costi attuali. Dove sta la convenienza per le casse pubbliche? Non si sa chi saranno i privati interessati né i termini del contratto con cui verrà avviato il project financing, però è certo che da questo contratto i privati si aspetteranno una adeguata remunerazione della loro partecipazione all'investimento. Quale interesse sarà concordato sul prestito, che in partenza sarà di 160 milioni e destinato a crescere visti i tempi lunghi del cantiere. Quali attività i privati otterranno nell'affidamento diretta di servizi (come manutenzione, gestione parcheggi e servizi interni come mensa, pulizie, spazi commerciali e pubblicitari, informatizzazione, acquisto e gestione di arredi e attrezzature medicali) e quale remunerazione sarà loro riconosciuta per la gestione di questi servizi. Parliamo di una remunerazione per servizi che, affidati al privato, peseranno ulteriormente sui costi di gestione a carico del pubblico. Ad ora, la direttrice Ausl ha decantato i pregi della modalità project financing prima di spiegare e rendere pubblici i termini di un contratto di là da venire. È vero che altrove, come nella regione Veneto il partenariato con i privati è già stato sperimentato. Ma con quali risultati? Per esempio il nuovo ospedale dell'Ausl dell'AltoVicentino, realizzato in accordo di partenariato con la società privata Summano Sanità (cioè una finanziaria costituita dalle società Palladio Finanziaria, Mantovani, Gemmo, Coop. di Carpi ) sta dimostrando come l'obiettivo di garantire la concordata remunerazione a favore del privato stia notevolmente pesando sulle disponibilità di Ausl per investimenti in sanità. È chiedere troppo che la proposta di contratto di partenariato sia resa pubblica nei dettagli prima di definirla vantaggiosa? Si tratta di una forte esposizione di risorse pubbliche. Sarebbe bene mettere cittadini ed amministrazioni in condizione di valutarne la convenienza. In gioco c’è la tenuta del Ssn per i prossimi anni. Il percorso accidentato dell’ospedale si complica. E’ il caso di riproporre la domanda sulle priorità. È proprio urgente realizzare un nuovo ospedale, viste le scarse risorse disponibili? Non sarebbe meglio usare queste risorse per potenziare la rete ospedaliera provinciale, fortemente ridimensionata in questi ultimi anni, ed investire finalmente nella medicina territoriale (non solo in muri, ma anche in personale e dotazioni)? Urgente è oggi rispondere alle carenze denunciate dai cittadini, per le lunghe liste di attesa per viste, esami e ricoveri, avvicinare sul territorio le prestazioni specialistiche per ridurre i forti disagi dovuti ai lunghi spostamenti, ripristinare i Pronto soccorso là dove sono stati smantellati, contenere il sempre maggiore ricorso alla sanità privata. Urgenze queste che sarebbero risolvibili con meno risorse di quelle previste per il nuovo ospedale e con ricadute immediate e subito percepite dai cittadini, che con queste urgenze fanno i conti tutti i giorni».

Il Coordinamento provinciale su sanità e medicina territoriale

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