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Esse come sicurezza

Esse come sicurezza

A cura di Siap (Sindacato italiano appartenenti polizia) di Piacenza

No alla pena di morte per i nostri Marò

Oggi, anche da un piccolo centro come Piacenza, gridiamo a tutte le istituzioni anche quelle locali di Piacenza: che facciano sentire la propria voce nei confronti delle istituzioni della patria di Gandhi e che, oggi, sembra essersi scordata i grandi insegnamenti dell’avvocato inglese

Sappiamo di rappresentare non semplici cittadini ma operatori del Diritto; per questo di fronte alla notizia della possibile applicazione della pena di morte per i due Marò italiani attualmente sotto processo in India non possiamo rimanere silenti.

Proprio nella patria di Gandhi, della nonviolenza, non si può far finta di ignorare che “occhio per occhio e tutto il mondo diventerà cieco” e che comminare ed eseguire la pena capitale, organizzare istituzionalmente la soppressione di una vita, anche dopo il compimento di un delitto odioso, non significa fare giustizia, non significa tentare, mediante l’applicazione di una sanzione, di far comprendere il proprio errore ma semplicemente vendicarsi.

Non sappiamo se i due militari italiani siano colpevoli o innocenti rispetto a quanto viene loro imputato; auspichiamo  solamente che l’Italia e l’Europa - abrogatrici nei propri codici di ogni ipotesi pena di morte anche in tempo di guerra -  continuino ad essere anche nei confronti dello stato indiano i capofila di quella che è stata l’autentica lotta per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista della loro abolizione in tutto il mondo.

Che i poliziotti di Piacenza, iscritti  al Siap, si occupino per il tramite dei loro organismi dirigenti e per come possibile può apparire un gesto pretenzioso. In realtà proprio la nostra esperienza professionale ed umana ci fa comprendere come la vita e la dignità di ciascuna vita siano i beni più preziosi che un individuo possa custodire e la morte, seppur comminata mediante una sentenza, è l’interruzione del tutto, è la fine del dialogo con un essere umano e la negazione della potenzialità espansiva, storica ed esistenziale, del Diritto e dei Diritti Umani fondamentali.

Oggi, anche da un piccolo centro come Piacenza, gridiamo a tutte le istituzioni anche quelle locali di Piacenza: che facciano sentire la propria voce nei confronti delle istituzioni della patria di Gandhi e che, oggi,  sembra essersi scordata i grandi insegnamenti dell’avvocato inglese.

Riteniamo che il  Diritto, che un sistema di regole di uno Stato, richiede il coraggio della lungimiranza, richiede la forza della ricerca della verità e l’eliminazione di una vita, l’annichilimento di un’esistenza, costituisce una semplice violenza in contraddizione con questi obiettivi; non è mai troppo tardi per procrastinare l’applicazione una norma odiosa, estrema, ingiusta, che si pone in contrasto con la funzione stessa di uno Stato e della sua Giustizia, con Diritti Umani fondamentali storicamente acquisiti o chiaramente in via di sostanziale e generale acquisizione; non è mai troppo tardi per abrogarla.

Non c’è nessuna ragione di consenso immediato, di esemplarità, che possa giustificare una simile somma e definitiva ingiustizia.

Per questo noi del Siap di Piacenza ribadiamo il NO alla pena di morte per i nostri Marò, NO alla pena di morte sempre! Chiediamo che chiunque, istituzioni, associazioni, partiti e sindacati venga raggiunto da questo messaggio ribadisca pubblicamente questo NO alla pena di morte.

No alla pena di morte per i nostri Marò

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