Al “Carroccio” un percorso culturale tre le cantiche dantesche

Quella della poesia dantesca è una missione universale, che trascende i tempi e si estende agli uomini di tutte le generazioni. Una  concorde ammirazione che si è ingigantita attraverso i secoli, esalta Dante, presso i popoli, come uno dei più grandi poeti che siano mai esistiti. Per noi italiani, poi, egli ha un valore ed un significato tutto particolare: è, infatti, il poeta nazionale d’Italia. Lo stesso Papa Paolo VI , in una lettera apostolica del 1966,  ne esaltò il valore eterno luminosissimo della sua letteratura. Questa la prolusione dell’incontro culturale animato dal dottor Roberto Laurenzano, presidente del Comitato piacentino della “Dante”, in dialogo con il dottor Ivo Musajo Somma , seguito con palese attenzione e interesse dalla platea del Circolo Culturale il Carroccio. Nato con il sorgere della nazione italiana, Dante  ne interpretò i sentimenti e le aspirazioni, ne esaminò ed esaltò il passato radioso, ne soffrì il presente inquieto, ne auspicò un avvenire di concordia, di unità, di pace. Anche oggi la parola di Dante conserva tutto il suo valore, per questa ragione – ha affermato Laurenzano – la sua opera dovrà essere sempre oggetto di studio nelle scuole italiane di ogni grado. La Divina Commedia non è un’opera fantasiosa, ma un viaggio immaginifico con figure umane collocate in una realtà virtuale ultraterrena che suscita la piena illusione di essere vera con azioni,  movimenti, demoni, angeli e santi  descritti con precisione;  i personaggi nella loro maggioranza sono quelli storici approdati dal nostro mondo nell’aldilà.

A conclusione della serata dopo che  la ben articolata voce di Laurenzano aveva  evocato le suggestioni di tre cantiche dantesche, i ringraziamenti della presidente del sodalizio Marziana Franza Gerelli, nella foto con la collaboratrice Daniela Mangagniello.