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Cronaca

Alunni stranieri a Piacenza, Castagnetti: «Scuola elemento aggregante delle varie culture»

Giovanni Castagnetti, assessore al Futuro, commenta il rapporto "Alunni con cittadinanza non italiana" elaborato da Miur-Fondazione Ismu che conferma anche per l'anno scolastico 2010-2011 la provincia di Piacenza al primo posto per incidenza di alunni stranieri nelle classi, con una media del 18,1%

Giovanni Castagnetti, assessore al Futuro, commenta il rapporto “Alunni con cittadinanza non italiana” elaborato da Miur-Fondazione Ismu che conferma anche per l’anno scolastico 2010-2011 la provincia di Piacenza al primo posto per incidenza di alunni stranieri nelle classi, con una media del 18,1%.

L'assessore dichiara: «Un dato che come Amministrazione comunale non ci sorprende e soprattutto non ci fa trovare impreparati. Da anni, infatti, stiamo portando avanti nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie progetti volti all’integrazione fra culture differenti valorizzando le diversità viste non come disagio ma come arricchimento e momento di crescita individuale e collettiva».

E continua: «Percorsi progettuali specifici e mirati che affidano agli istituti scolastici un ruolo tanto delicato quanto impegnativo: divenire veri e propri laboratori in cui costruire giorno dopo giorno il futuro ricco di esperienze culturali ed etniche a Piacenza dove insegnati e alunni s’impegnino, come del resto già fanno quotidianamente, per una città che sia in grado di guardare al fenomeno migratorio senza sospetti».

«La molteplicità delle culture, il diritto di cittadinanza e di integrazione sono, di questi tempi, un elemento importante per una città migliore. La presenza di alunni stranieri impone modelli scolastici differenti ma non per questo meno efficaci o dequalificanti: in tutte le scuole primarie cittadine è stato infatti attivato il progetto di italiano “lingua 2” per favorire l’apprendimento della nostra lingua e mantenere la conoscenza della lingua d’origine. Ogni istituto ha poi ideato percorsi specifici per favorire l’inserimento degli alunni immigrati».

E conclude: «Tra i tanti, desidero ricordare quello realizzato dalla scuola “Taverna”. Ogni sabato mattina l’istituto apre le proprie porte per laboratori di arte, bricolage, musica e teatro all’insegna della multiculturalità e dalla conoscenza reciproca. Un esempio concreto di modello culturale che mette la scuola al centro del territorio e delle sue esigenze. Il mio augurio è che non ci si fermi di fronte al nudo dato statistico ma si spinga lo sguardo più in là, per vedere la progettualità e l’impegno con cui il delicato tema dell’integrazione degli alunni stranieri è stato affrontato sia dall’Amministrazione comunale che dalle istituzioni scolastiche».

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