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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Carabinieri, 456 arresti in anno e 86mila chiamate al 112. Il comandante: «Sempre pronti ad aiutarvi»

Il comandante provinciale dell'Arma Stefano Savo traccia il bilancio del 2019 appena concluso affiancato da tutti i suoi ufficiali: «E' stato un anno difficile. I reati predatori sono in calo ma aumentano lo spaccio di droga e le violenze di genere. Cittadini, vogliamo aiutarvi»

«Un abbassamento dei reati in generale non si traduce per forza in una maggiore sicurezza percepita, questa infatti dipende Il comandante provinciale, il colonnello Stefano Savo. Nell'altra immagine, da sinistra: il maggiore Biagio Bertoldi, il colonnello Marco Iannucci, il comandante provinciale Stefano Savo, il maggiore Stefano Bezzeccheri e il capitano Antonino Barbera-2da tanti fattori sui quali si deve continuamente e quotidianamente lavorare. E' in questa direzione che l'Arma di Piacenza sta andando con un costante impegno di prevenzione-repressione affiancato da attività investigative complesse ed importanti per le quali ringrazion la procura». A dirlo il comandante provinciale dei carabinieri, Stefano Savo, durante la presentazione del bilancio del 2019 appena concluso affiancato da tutti i suoi ufficiali. «E' stato un anno difficile, anche caratterizzato da due omicidi e dalle indagini sui maltrattamenti ai bambini nella scuola materna di San Polo. Un anno che ha portato a 456 arresti, a 1712 denunce e 86mila chiamate alla centrale operativa del 112». «In molte di queste - spiega il colonnello - non sono solo stati segnalati reati o effettuate richieste di aiuto, ma si è anche toccata con mano la reale vicinanza della gente ai carabinieri e viceversa». D'altronde per sua stessa natura  e costituzione l'Arma è presente ovunque, anche in piccoli paesi e copre un territorio vastissimo composto da tra Compagnie (Piacenza, Fiorenzuola, Bobbio), il che rappresenta sia un onere sia un onore nel farsi carico delle tante situazioni che si verificano. In crescita le denunce per maltrattamenti e violenze di genere, sono 95 i casi in cui i carabinieri  sono intervenuti e che poi si sono concretizzati in arresti o denunce, 25 dei quali gli episodi tra ex, 25 quelli in cui sono stati coinvolti stranieri, 35 quelli riguardanti piacentini. Un dato in aumento che sta a significare che le persone denunciano di più questo tipo di reati. Si tratta sempre di violenze sulle donne tranne due casi in cui le parti si sono invertite. 

Calano sia in provincia sia in città i reati predatori, quelli che più minano la sicurezza dei cittadini e che creano allarme, «nonostante - PHOTO-2020-01-02-13-35-46_2-2ha dichiarato Savo - la fenomenologia criminale vari di continuo e si insinui sul territorio trovando spazio anche nelle vulnerabilità specifiche e che cambiano da zona a zona, noi punteremo sempre di più sulla prevenzione e sul controllo del territorio. Sono 800 i casi di furti denunciati in un anno per un totale di 40 arresti e 180 denunce», spiega il colonnello. E se i furti e le rapine calano lo spaccio di droga aumenta. Domanda e offerta si alimentano a vicenda e «ciò che è allarmante è  - spiega - la richiesta di droga da parte di persone sempre più giovani anche perché è ancora insufficiente il contrasto anche di tipo culturale al fenomeno». In un anno sono state segnalate alla Prefettura come assuntori in tutto 400 persone, 18 dei quali minori, 196 gli arresti e 142 le denunce. «Questi - prosegue  - sono solo numeri che però non danno una reale contezza di quanto lo spaccio e il consumo di stupefacenti sul territorio sia radicato e pericoloso anche perché spesso per procurarsi le dosi le persone rimangono coinvolte in altri reati innescando così una spirale di criminalità, l'altro aspetto da considerare è quanto frutti alle organizzazioni criminali la vendita di droga e quanto i ricavi vadano a minare l'economia del nostro Paese, ammalandola». Quasi 30 i chili di stupefacente sequestrati, 19 le persone trovate alla guida sotto l'effetto di droga 6 delle quali coinvolti in incidente stradali». Diverse anche le truffe informatiche di tipo sessuale e affettivo caratterizzate da ricatti. Importante l'impegno dell'Arma anche nell'ordine pubblico, nella ricerca di persone scomparse, e anche in ambiti specifici che hanno visto in campo reparti specializzati come il Nas.  E se quindi l'attività dell'Arma si declina in prevenzione, repressione, attività investigative, uno dei punti cardine tuttavia rimane la presenza nelle scuole e nelle parrocchie: «Vogliamo continuare a diffondere un messaggio di legalità che si prefigge anche lo scopo di fornire ai giovani e alle fasce deboli della popolazione la costruzione di strumenti di autotutela e momenti di ascolto perché il "problema sicurezza" è delicato e non assume mai un andamento lineare nonostante qualche costante, e tutti dobbiamo quindi farci trovare preparati: noi non possiamo aiutarvi, noi vogliamo aiutarvi», ha concluso il colonnello.




 

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