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Cronaca

Confagricoltura: «Allarme siccità. A rischio le semine primaverili»

Confagricoltura Piacenza è molto preoccupata per le carenze idriche che si registrano in provincia. L'organizzazione degli imprenditori agricoli sta monitorando con le proprie strutture territoriali la situazione

E’ allarme siccità e sono a rischio le semine primaverili. Lo sottolinea Confagricoltura Piacenza che è molto preoccupata per le carenze idriche che si registrano in provincia. L’organizzazione degli imprenditori agricoli sta monitorando con le proprie strutture territoriali la situazione, ma dopo il maltempo e la neve (che pur aveva portato qualche temporaneo beneficio) ora è la volta della siccità. 

«Il World Water Day appena trascorso – ricorda Enrico Chiesa presidente di Confagricoltura Piacenza – è occasione per ribadire quanto l’”oro blu” sia una  risorsa sempre più scarsa e per questo incredibilmente preziosa: nel 2050 nei Paesi emergenti la richiesta di acqua salirà del 50% e nei Paesi industrializzati del 18%. Se poi si considera che il 70-80% delle risorse idriche utilizzate dall'uomo è impiegato per l'irrigazione agricola (dati Unesco), si comprende come sia necessario un nuovo approccio per risolvere il problema».

«Gli agricoltori non sprecano acqua, la usano per produrre cibo – prosegue Chiesa – e sarà sempre più indispensabile produrre di più, per questo serve migliorare l’efficienza della gestione della risorsa idrica programmando interventi, anche strutturali, che siano in grado di evitare gli sprechi e di tesaurizzare l’acqua, nei periodi in cui è in eccesso, per poterla poi meglio gestire quando è indispensabile ai campi. Il riferimento agli invasi, in questo caso, è d’obbligo. Gli agricoltori stanno dando il massimo per migliorarne l’utilizzo, ma servono azioni si sistema».

In media un essere umano beve da 2 a 4 litri di acqua al giorno, ma ci vogliono da 2.000 a 5.000 litri di acqua per produrre la quantità di cibo che esso consuma in un giorno. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha definito l'acqua, sottolineando il suo stretto legame con la produzione alimentare, "la risorsa più critica e limitata del pianeta”.

L'agricoltura irrigua rappresenta solo il 20% delle terre coltivate del pianeta, ma produce il 40% del cibo ad esso necessario. Nel 2050 il pianeta consumerà il 70% in più del cibo di oggi e l’appuntamento della giornata mondiale dell’acqua fa riflettere sul fatto che la ‘sfida dell’acqua’ non riguarda solo il Terzo Mondo, ma anche i Paesi avanzati. Ci deve essere un’attenta politica che dia modo, attraverso la ricerca e l’innovazione, di ottimizzare quest’uso.

«Serve un piano irriguo nazionale che tenga conto dei cambiamenti climatici e delle esigenze inderogabili dell’agricoltura. La nostra stessa provincia – conclude Chiesa – ogni anno si confronta sempre più con i problemi legati all’uso dell’acqua, anche a livello territoriale diventa indispensabile rivedere le strategie di gestione e di risparmio, creando le infrastrutture sufficienti ad accumularla e metterla a disposizione nei momenti in cui serve».

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