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Cronaca Ferriere

Curletti (Ferriere): un incontro sulle prospettive di intervento sul territorio alluvionato

A Curletti il Circolo Anspi Santa Giustina di Costa Curletti organizza un incontro conviviale denominato “Festa d'autunno" con la presenza del sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi che illustrerà la situazione e le prospettive di intervento degli enti pubblici sul territorio colpito dall'alluvione del 14 settembre

A Curletti nella sede dell’ex edificio scolastico, sabato 17 ottobre dalle 19,30 il Circolo Anspi Santa Giustina di Costa Curletti organizza un incontro conviviale denominato “Festa d'autunno" con la presenza del sindaco di Ferriere Giovanni Malchiodi che illustrerà la situazione e le prospettive di intervento degli enti pubblici sul territorio colpito dall'alluvione del 14 settembre. AI di là del Mercatello i canali stracolmi di acqua e gli affluenti dell’Aveto con impeto straordinario, hanno distrutto la centrale elettrica di Ruffinati, cagionato frane, smottamenti e travolto le strade con pietre, massi e cumuli di terra, portato fango nelle abitazioni. Le frazioni di Cattaragna, Salsominore e Castagnola sono rimaste isolate per giorni.

I membri del circolo Anspi con i loro mezzi si stanno già impegnando per fornire un contributo concreto per ripristinare le condizioni di sicurezza, agibilità e vivibilità.

«La strada comunale che collega Ferriere a Cattaragna – si legge in un loro comunicato - lungo la carreggiata presenta numerosi punti pericolosi ancora da liberare da un'imponente mole di detriti, pietre e tronchi caduti, per non parlare delle carraie e dei sentieri che conducono ai comunelli e alle zone boschive. Per quanto riguarda i nostri fiumi, i loro affluenti, anche quelli più piccoli, è fondamentale che si restituisca lo spazio necessario ai corsi d'acqua, che si individuino aree per consentire esondazioni diffuse, ma controllate. Torrenti e rivi devono divenire sorvegliati speciali attuando una politica di convivenza con il rischio con sistemi di allerta, previsione delle piene, piani di protezione civile».

Più volte dalle pagine di "La nuova montagna" (la rivista del "Circolo"), è stato auspicata  l'assunzione di giovani, magari volontari del servizio civile da destinarsi al controllo dei corsi d'acqua, alle pulizie spondali, ai lavori forestali, alla messa in sicurezza del rischio idrogeologico e sismico, alla manutenzione viabilistica nelle aree fragili di montagna sempre più spopolate.

«Aldilà della contingente catastrofe naturale – prosegue il comunicato -  senza essere profeti data l'imprevedibilità di un evento di questa portata, nelle assemblee del nostro Circolo più volte abbiamo sottolineato la necessità di un servizio civile permanente da istituire nelle nostre aree. Siamo fermamente convinti che la presenza umana a presidio e salvaguardia dei territori montani sia un presupposto primario.Nel caso dell'alluvione settembrina, tra le cause non vi è l'eccessiva cementificazione, semmai il contrario, il progressivo spopolamento, l'abbandono dei versanti che non trovano più manodopera locale che coltivi i terreni e regimenti le acque. Nuove presenze umane giustificherebbero anche l'offerta costante di servizi alla persona (guardia medica, pronto soccorso, uffici postali e bancari, esercizi commerciali) e riattiverebbero le microeconomie che da sempre sono fonte vitale di manutenzione privata del territorio. Si valorizzerebbe il ruolo delle aziende agricole (con piacere citiamo l'esperienza degli amici di Castelsottano Tommy e Angela Pegolani)».

L’incontro di sabato prossimo  vuole portare un contributo alla sensibilizzazione, presa di coscienza e confronto con le istituzioni. Dati i posti limitati del convivio, è consigliabile prenotarsi al numero 333-8233179.          

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