rotate-mobile
Cronaca Ferriere

«Il Roan tiene viva questa piccola comunità»

Ferriere: la storica discoteca Roan Club compie 39 anni. I ricordi del proprietario Gianfranco Bergonzi, dai mitici tempi dei "Nomadi" ai giorni nostri

Il prossimo 30 luglio, a Ferriere, è l'ora della festa al Roan Club - discoteca fondata e gestita da Gianfranco Bergonzi - per il 39esimo compleanno del locale. A Bergonzi, noto per aver creato nel paese sul Nure altri importanti locali di ricreazione e ristorazione, abbiamo chiesto di ricordare un po' cosa è stato il Roan in questi decenni.

D: Gianfranco, 39 anni per una discoteca sono tanti. Più generazioni di giovani si sono succeduti ad animare le serate del locale. Cosa trovi di cambiato dagli anni ’70 ?

R:  il più vistoso cambiamento è senz'altro lo spopolamento della montagna. L'abbandono da parte dei giovani. Ciò non può essere senza conseguenze per i locali di ritrovo. 

D: In quattro decenni avrai avuto molti ospiti. Di quali  conservi un ricordo particolare?

R: Dal Roan sono passate le migliori orchestre del liscio: da Casadei a Bagutti... In particolare ricordo  I Nomadi, presenti ripetute volte. Dovetti allargare il locale che non riusciva più a contenere i partecipanti alle serate. E poi Ivana Spagna, al tempo ancora poco conosciuta. Gran bella ragazza e voce stupenda.

D: Quali gli anni di maggior successo?

R: Dal '77 alla metà degli anni '80. Poi mollai un po' per occuparmi di altri locali. Ma negli anni '90 tornai a metterci impegno e ci fu una ripartenza alla grande, anche se questi tipi di ritrovo hanno per loro natura periodi alti e bassi, quanto ad affluenza.  Ad ogni buon conto, di recente ho avuto la soddisfazione di vedere la sala del Roan affollata pure d'inverno.

D: Ferriere è un ameno luogo apprezzato dai villeggianti, ma defilato tra gli Appennini. Da dove provengono i tuoi affezionati clienti?

R: Intanto ci sono i villeggianti (giovani  e anche meno giovani). Ma devo dire che in genere vengono da tutta la Valnure. Nello scorso inverno, non senza stupore, ho visto arrivare nutriti gruppi pure da Santo Stefano d'Aveto, Bardi e Bedonia.

D: La discoteca è di per sé un ritrovo “agitato”. Ricordi episodi difficili o sgradevoli?

Negli anni '77-80, frequesti erano le risse. Curiosamente quei giovani si comportavano educatamente nei confronti del locale e degli addetti, ma poi bastava un nonnulla perchè la rissa si scatenasse. L' episodio più sgradevole accadde sulla metà degli anni '80.  Otto giovani lasciarono uscire tutti quanti, tranne me e loro stessi.  Attorniarono il banco del bar con toni, atteggiamenti  e pretesti provocatori.  Otto erano troppi. Allora cavai di tasca il revolver (per il quale avevo regolare porto d'armi) e dissi calmo: sei di voi li stendo con questa, con i due che rimangono me la vedo a cazzotti...Sparirono in un amen e da allora non li ho più rivisti.

D: Chi arriva a Ferriere proveniente dalla bassa valle, proprio alla imboccatura del ponte incontra la insegna del Roan Club. Quasi una bandiera del paese. Come sono i rapporti con la comunità residente?

R: Per la verità qualcuno storce il naso quando i ragazzi e la musica fanno troppo casino.  Ma tanti apprezzano che anche il Roan, come gli altri locali da me creati in Ferriere (Bar ristorante Barbara e  Pub ristorante Il Maglio), contribuiscano non poco a tener viva la nostra piccola comunità. 

Auguri, e buon compleanno al Roan Club …

12273787_10208056641676424_1349926730503999717_o-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Il Roan tiene viva questa piccola comunità»

IlPiacenza è in caricamento