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Cronaca Bettola

La centrale Biomasse di Boccacci Roncovero verso il tramonto

Modifica ad hoc del Regolamento edilizio comunale: l'Albo Pretorio del Comune di Bettola pubblica l’avviso della modifica al Regolamento Edilizio comunale relativamente alle distanze minime dai luoghi abitati per gli insediamenti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di una “modifica” che per diventare esecutiva dovrà essere approvata dal consiglio comunale.

L'Albo Pretorio del Comune di Bettola pubblica l’avviso della modifica al Regolamento Edilizio comunale relativamente alle distanze minime dai luoghi abitati per gli insediamenti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di una “modifica” che per diventare esecutiva dovrà essere approvata dal consiglio comunale. Il Comitato Contro la Realizzazione di Centrali a Biomasse a Bettola, esprime grande soddisfazione per quello che giudica un grande risultato perché con la nuova normativa non sarà più ammissibile la realizzazione della centrale a biomasse in progetto in località Boccacci di RoncoveroNello stesso tempo però “Il comitato” continua nella sua attività “affinché non intervengano forze interessate ad impedirne l’approvazione”  e perché il consiglio approvi all'unanimità.

Dopo tante azioni di sensibilizzazione e di informazione rivolte alla cittadinanza e agli amministratori – si legge in un documento del Comitato - finalmente questi ultimi hanno deciso di cogliere i nostri inviti insistenti ed agire da protagonisti nella gestione della situazione, riconoscendo così il loro ruolo di primi responsabili della tutela della salute dei propri cittadini ed utilizzando a pieno gli strumenti di governo del territorio a loro disposizione. Spetta infatti al Sindaco, prima di tutto, la tutela della salute e dell'ambiente come da Costituzione, adottando per essa ogni precauzione.

Gli inviti del Comitato rivolti all’Amministrazione comunale a voler prendere esempio da altri comuni emiliani che già avevano preso in pugno situazioni analoghe, (Monterenzio in particolare), alla fine sembrano aver fatto breccia nonostante inizialmente l'Amministrazione Comunale avesse dichiarato di non avere alcun ruolo decisionale nella gestione di questo tipo di insediamenti nel proprio territorio,  in quanto le competenze erano di altri enti (Provincia , Regione, etc.).

Se il Comitato fosse stato preso in maggiore considerazione dall’Amministrazione Comunale fin dall’inizio – si legge ancora nel documento - e non additato come mero “Comitato del no a prescindere”, sarebbe stato possibile costruire un percorso partecipato e condiviso che avrebbe portato già da tempo a raggiungere entrambi lo stesso obiettivo, da subito, senza ambiguità e tentennamenti. “Se l'amministrazione avesse avuto più capacità di ascolto  - è la conclusione - ci sarebbe stato un clima più sereno per tutti”.

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