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Cronaca

La preveggenza scientifica della “Commedia”, miniata dal professor Dossena

Primo appuntamento del trittico dantesco 2014 dell’associazione “Dante” di Piacenza all’auditorium della Fondazione

Alla grandiosa Commedia  la  Dante Piacentina dedica più di un appuntamento in questa ultima parte dell’anno sociale. Infatti a novembre presso Auditorium Fondazione Piacenza e Vigevano (ore 16,15), il 13 novembre il  Prof. Padre STELIO FONGARO commenterà con letture il  Canto III del Purgatorio:  MANFREDI, e il martedì successivo, 2’ novembre, il Canto XXVII: Commiato di Dante da Virgilio. La Divina Commedia è però stata al centro, martedì scorso all’Auditorium della Ricci Oddi, di una appassionata quanto suggestiva narrazione del prof. Giuseppe Dossena sul tema "Superne rote: Dante e la Cosmologia Medievale".

Dossena, già Docente di Lettere al Liceo "Gioia" di Piacenza, è appassionato cultore di Cosmologia e di quella dantesca in particolare e così come ha fatto Dante nel “Convivio”, ha offerto ai presenti mossi dal desiderio di sapere e conoscere, una prosa caratterizzata da uno stile argomentativo lucido e razionale capace di rendere attraente un argomento ostico quale è il canto ottavo del Purgatorio, sviluppando in particolare i versi:

'Te lucis ante' sí devotamente
le uscío di bocca e con sí dolci note,
che fece me a me uscir di mente;
e l'altre poi dolcemente e devote
seguitar lei per tutto l'inno intero,
avendo li occhi alle superne rote…. 

Dossena ha evidenziato come nella cantica siano evidenti le conoscenze scientifiche del Sommo Poeta; certo secondo la cultura del suo tempo, ma con  "intuizioni geniali" che ricalcano le scoperte astrofisiche intervenute man mano nei secoli successivi. Nella cosmologia dantesca il creato dal Dio dei cristiani e un concetto di tempo mosso dal moto delle sfere ed è contemporaneamente, una visione morale del mondo. Per Dante la virtù divina è causa e creazione di  tutto ciò che esiste. I cieli e le loro influenze agiscono come moventi derivanti dalla creazione. Il loro moto non è un fatto puramente meccanico, perché presiedono le singole gerarchie o intelligenze celesti, ognuna per uno specifico cielo. Ogni pianeta e ogni costellazione ha una definita influenza sulle creature terrestri. Tutto ciò, annotato in modo certamente approssimativo da chi scrive, il prof. Dossena  lo ha illustrato con estrema lucidità e consapevolezza in oltre due ore di conversazione, rendendo non solo interessante, ma anche più efficacemente chiaro un argomento dantesco di difficile lettura ed interiorizzazione. 

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