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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Logistica, quasi 800 persone per il corteo del Si Cobas in centro: «Uniti contro Ikea»

Quasi 800 persone hanno sfilato per le vie del centro della città per manifestare contro Ikea, la cooperativa San Martino e contro i 24 licenziamenti. A sostenere i Cobas anche Rifondazione e decine di appartenenti a diversi centri sociali: «Chiediamo il loro reintegro. Continueremo a combattere con ogni mezzo»

Non si ferma la protesta del sindacato autonomo Si Cobas per il licenziamento di 24 facchini che, gestiti dalla cooperativa San Martino, lavoravano al magazzino di Ikea a Le Mose. A maggio sono stati prima sospesi e poi lasciati a casa dopo una serie di situazioni che Ikea ha ritenuto inaccettabili, i lavoratori invece hanno da subito sposato la tesi del "licenziamento politico" mirato a colpire proprio il sindacato autonomo.

Il Si Cobas, sindacato che rappresenta buona parte dei lavoratori del magazzino della multinazionale svedese non nuovo a lotte a fianco di operai impiegati nella logistica piacentina, ha ingaggiato una battaglia legale e una battaglia sul campo fatta di picchetti, blocchi delle merci e dei lavoratori, volantinaggi e cortei. Vogliono il reintegro dei ragazzi licenziati e continueranno a lottare per ottenerlo, fanno sapere.

Nel pomeriggio del 13 settembre quasi 800 persone hanno sfilato per le vie del centro della città per manifestare contro Ikea, la cooperativa San Martino, colpevole - dicono - di sfruttare i lavoratori, e contro i 24 licenziamenti. A dare man forte agli operai piacentini del Si Cobas, guidati da Bruno Scagnelli, Rifondazione Comunista, il Nap (nucleo antagonista piacentino) con il consigliere comunale Carlo Pallavicini, decine di ragazzi appartenenti a diversi centri sociali di Genova, Bologna, Milano, Brescia, Firenze e lavoratori impiegati nella logistica di varie città del Nord Italia. Sono tutti uniti contro Ikea, e più in generale contro le cooperative colpevoli di utilizzare metodi ingiusti nella gestione dei propri soci. Imponente il dispiegamento di forze dell'ordine: reparto mobile della polizia, battaglione dei carabinieri, Digos, carabinieri del Nucleo Informativo e della stazione principale di via Beverora, mentre la polizia municipale si è occupata della viabilità, resa difficoltosa anche per la presenza del Mercato Europeo sul Pubblico Passeggio.

I Cobas hanno una Cassa di Resistenza per la quale ogni iscritto versa una quota, con questi soldi sono stati aiutate le famiglie dei 24 licenziati e nello specifico sono stati comprati libri e il necessario per la scuola per i figli dei lavoratori disoccupati.

Corteo del Si Cobas contro Ikea ©Gatti/IlPiacenza

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