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Cronaca Centro Storico / Via Giuseppe Mazzini

Neonato morto: nessuna autopsia, si propende per la fatalità

Neonato morto nella serata del 20 luglio. Non si farà l'autopsia sul corpicino del piccolo ecuadoriano di tre mesi bensì i medici dell'ospedale effettueranno quello che tecnicamente è chiamato riscontro diagnostico ospedaliero, un esame esterno equiparabile all'ispezione cadaverica

Neonato morto nella serata del 20 luglio. Non si farà l'autopsia sul corpicino del piccolo ecuadoriano di tre mesi bensì i medici dell'ospedale effettueranno quello che tecnicamente è chiamato riscontro diagnostico ospedaliero, un esame esterno equiparabile all'ispezione cadaverica. Da quanto acccertato fino ad oggi, sarebbe morto dopo essere stato allattato, un tragica fatalità senza colpevoli. Si tratta quindi di una morte in culla anche se la procura, nella persona del sostituto procuratore Emilio Pisante, segue da vicino la vicenda non è stato aperto nessun fascicolo d'indagine: solo se dall'esame disposto emergeranno anomalie a quel punto gli inquirenti procederanno ma ad ora  nessuno risulta indagato. Il piccolo abitava con i genitori in un appartamento in via Mazzini, poco prima delle 20 del 20 luglio la chiamata disperata al 118: il loro figlio non respirava più. In pochissimi secondi sul posto sono arrivati i sanitari del 118 con l'auto medica (con loro i volontari della Croce Rossa), sul posto anche i poliziotti delle volanti e quelli della scientifica. Hanno fatto di tutto ma il neonato è morto durante il tragitto in ospedale. Da quanto ricostruito pare che la madre lo avesse allattato per poi accomodarlo nella culla, dopo qualche minuto lo aveva trovato privo di conoscenza.  Sul balcone c’era una piccola piscinetta ma dagli accertamenti il piccolo non era bagnato né nelle vie respiratorie sarebbe stata trovata alcuna traccia di acqua

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