rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Non abbiate paura di parlare. Il bullismo non è una bravata, ma un reato"

Gli studenti delle scuole superiori di Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangiovanni in prefettura si sono confrontati con la polizia, il Sert, la polizia postale e due giocatrici della Nordmeccanica Rebecchi sui delicati e attualissimi temi del bullismo e della droga

"Non abbiate paura": è questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato ai giovani dalle forze dell'ordine, dagli insegnanti e dagli esperti che sono intervenuti nella mattinata dell'11 dicembre in Prefettura, nell'ambito di un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangiovanni sui delicati e attualissimi temi del bullismo e della droga.

Dopo i saluti del Prefetto Anna Palombi, la dottoressa Marinella Razza ha introdotto le prime due protagoniste della mattinata, le giocatrici della  Nordmeccanica Rebecchi Volley Chiara Borgogno e Virginia Poggi, che hanno raccontato ai ragazzi la loro esperienza di studentesse e atlete: "Il gioco di squadra è fondamentale tanto nello sport quando nella vita di ogni giorno, in particolare a scuola - hanno spiegato - aiutarsi l'un l'altro e cooperare per il raggiungimento degli obbiettivi è senz'altro più utile che emarginare i compagni considerati più deboli".

A parlare di bullismo e droga sono poi intervenuti il dirigente della Squadra Mobile della Questura Salvatore Blasco, il responsabile della Polizia Postale Pietro Vincini, il direttore del Sert di Piacenza Antonio Mosti e l'educatore Alberto Genziani. 
Incalzati dalle domande degli studenti, hanno cercato di ripondere ai tanti perchè legati a due fenomeni purtroppo in espansione anche nella nostra provincia: "Per definizione i bulli sono i molestatori dei più deboli - ha spiegato Salvatore Blasco -  e la motivazione che li spinge, è a mio avviso una sola e semplice: la stupidità. Anche qui a Piacenza ci sono stati parecchi casi di bulletti che davano fastidio ad altri ragazzi, che rubavano cellulari o estorcevano denaro attraverso minacce. Dopo le segnalazioni che abbiamo ricevuto, oggi sono in comunità. Se non cambiano registro diventeranno i delinquenti di domani. Perchè non si tratta di bravate, ma di veri e propri reati". 
"Se qualcuno vi minaccia - ha proseguito il dirigente della Mobile - o se assistete a episodi di bullismo in prima persona, non dovete avere paura. Segnalate la cosa alle forze dell'ordine, o anche solo a genitori e insegnanti. Perchè stare a guardare senza far nulla è un po' come essere complici".

Bullismo da strada, ma non solo: tanti i fenomeni i "cybermolestie" che corrono sul filo di internet, o della telefonia mobile: "Ma ricordatevi - ha spiegato il responsabile della Polizia Postale Vincini - che in rete o nella telefonia l'anonimato non esiste. Ogni sms, ogni commento postato sui social network rimane a lungo, se non per sempre, e soprattutto riconduce subito a chi l'ha inviato. Dallo scherzo alla molestia il passo è breve, e quando riceviamo una segnalazione la nostra attività di indagine parte immediatamente". 
Casi di cyberbullismo nella nostra provincia? "Purtroppo si - ha concluso Vincini - in media uno alla settimana. E riguardano quasi sempre commenti, video e immagini pubblicati indebitamente sui social".

Sempre di grande attualità anche il tema della droga, affrontato dal direttore del Sert Antonio Mosti: "Perchè i ragazzi si drogano? Per emulazione, per colmare un vuoto, perchè le droghe creano dipendenza. È un po' come essere innamorati, nel nostro cervello si scatenano dei meccanismi che portano a non desiderare altro, a pensare continuamente a quella cosa. Alcuni sono più soggetti di altri alle dipendenze. E non parlo solo di marjuana o di nicotina o di cocaina, parlo anche di medicinali, tranquillanti, antidolorifici, ansiolitici. Nella nostra società si pensa sempre che sia necessario l'aiutino, per affrontare al meglio la vita e le difficoltà di ogni giorno, ma non deve essere così". Ricordiamo che è da poco attivo un servizio di sms per la segnalazione, anche in forma anonima, di episodi di spaccio o di bullismo, al numero 43002.

Bullismo: studenti in Prefettura/Bricchi - IlPiacenza

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Non abbiate paura di parlare. Il bullismo non è una bravata, ma un reato"

IlPiacenza è in caricamento