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Cronaca

Orlev: «Se ci sono persone buone c’è futuro per l’umanità»

Giorno della Memoria: reduce del campo di Bergen Belsen e scrittore, Orlev ha incontrato Piacenza all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in un convegno promosso dall’Amministrazione provinciale

E’ stato Uri Orlev il protagonista del Giorno della Memoria a Piacenza. Reduce del Ghetto di Varsavia e del campo di concentramento di Bergen-Belsen, Orlev ha incontrato questa mattina - in un convegno promosso dall’Amministrazione provinciale - gli studenti delle scuole superiori piacentine, accompagnati dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, in un auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano gremito. Una testimonianza concreta, emozionante, completamente priva di eroismo, e per questo toccante e sentita. “Incontrare Uri Orlev a Piacenza in occasione del Giorno della Memoria assume per la nostra città una valenza storica – ha detto il presidente della Provincia Massimo Trespidi - questa mattina è concesso a noi qui presenti di partecipare ad un evento unico: quello di costruzione di un tassello di memoria e di storia. A voi ragazzi un messaggio speciale: non smettete di avere curiosità, di studiare e di leggere. Ad ognuno di voi è affidato un compito importante: tramandare quello che sentirete questa mattina per fare in modo che la testimonianza di chi ha vissuto l'orrore dell'Olocausto non si perda”.

Uri Orlev è nato come Jerzy Henryk (Jurek) Orlowski nel 1931 a Varsavia. Dopo aver perso la madre, uccisa dai nazisti, fu deportato insieme al fratello e alla zia nel campo di Bergen-Belsen. Oggi vive a Gerusalemme. Scrittore di fama internazionale, ha pubblicato numerosi libri di narrativa per ragazzi e adulti. E' attualmente l'unico scrittore israeliano ad essere stato insignito dell'importante premio Hans Christian Andersen per la letteratura per l'infanzia, nel 1996. “In una situazione infernale – ha detto Orlev, raccontando la propria drammatica esperienza nel Ghetto prima e nel campo di Bergen-Belsen poi – se ci sono persone buone vuol dire che esiste una speranza per l’umanità. I miei ricordi sono quelli di un bambino: un bambino che ha iniziato fin da piccolo a sviluppare una potente passione per la letteratura e per i libri. Credo che siano proprio la lettura e la visione di film che raccontano quello che è stato i mezzi a disposizione delle nuove generazioni per conoscere la storia e diventarne testimoni”.

Durante il convegno, presentato dal presidente del Consiglio provinciale Roberto Pasquali e moderato da Sara Ferrari, curatrice del volume "Poesie scritte a tredici anni a Bergen-Belsen - di Uri Orlev" e traduttrice, sono stati proposti un brano di Orlev e una poesia letta da uno studente. “Vorrei ringraziare – ha detto il sindaco di Piacenza Paolo Dosi – Orlev per avere reso semplice e comprensibile qualcosa che è estremamente difficile da raccontare”.

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