«Prendi pure». Roncaglia e Ferriere, territori feriti che non mancano di generosità

Roncaglia e l’Alta Valnure. Due territori, due comunità che hanno già toccato con mano cosa significa la sofferenza, durante l’alluvione del settembre 2015. E proprio per questo mostrano tratti di generosità a volte meravigliosi. Alcuni giorni fa la panettiera della frazione, Morena Arbasi, ha appoggiato su un banchetto fuori dal suo negozio pane e focaccia. Il classico “invenduto” che molti panettieri di Piacenza e provincia poi consegnano a chi ne ha davvero bisogno. L’omaggio era accompagnato da uno stringato ma dolce messaggio: “Se serve pane e focaccia. Gratis. Andrà tutto bene”. Roncaglia in quel settembre di oltre quattro anni fa era sommersa dall’acqua. Tanti i danni economici e materiali. Fortunatamente solo quelli e non era questione di vite umane, purtroppo cosa di oggi. Una comunità che ha saputo risollevarsi e che come tutte le altre del nostro territorio sta ora cercando, come può, di fronteggiare questa nuova e ancora più drammatica emergenza.

Al bel gesto di Roncaglia "risponde" anche Ferriere. Il supermercato della famiglia Ferrari ha fatto la stessa cosa. Il titolare, Brunetto Ferrari, si ritrovò nel 2015 il deposito di salumi devastato dall’esondazione del torrente Grondana. Il lavoro di mesi e mesi spazzato via in una notte. Fu proprio Ferrari – in passato sindaco e consigliere provinciale – a portare avanti una lunga battaglia a nome di tanti imprenditori danneggiati dall’alluvione, per ricevere in tempi rapidi - e non biblici - un aiuto, per ricominciare. Da quella botta si è ripreso ed è riuscito a proseguire l’attività familiare, senza lasciare a casa i suoi collaboratori. Non fa mai mancare il suo generoso apporto alla Caritas di Piacenza, ogni anno, a Natale. Ora, un altro bel gesto: "Pane e focaccia in regalo". Chi si risolleva, poi, ha una marcia in più.