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Cronaca

"Patto d'accoglienza" dalla Regione, in arrivo a Piacenza altri 27 profughi

"Da una prima accoglienza emergenziale a una accoglienza personalizzata con l'obiettivo di favorire il cammino verso l'integrazione dei migranti del nord Africa" questo ha stabilito la Regione. In arrivo a Piacenza altri 27 nuovi profughi

dsc_0603_1Percorsi personalizzati, orientamento, accompagnamento ai servizi, insegnamento della lingua italiana, tirocini per garantire il cammino verso l'integrazione. Oltre al cibo, all’alloggio e ai vestiti, anche l’orientamento, l’informazione legale, la mediazione linguistica culturale. Così come l’accompagnamento ai servizi socio-sanitari, educativi e di integrazione sociale, compreso l’insegnamento della lingua italiana, e i tirocini formativi.

Da una prima accoglienza “emergenziale” si passa quindi a una più personalizzata, secondo un vero e proprio patto con cui si specificano gli “interventi minimi” che devono essere garantiti dalle strutture a chi richiede la protezione internazionale. E’ quanto ha stabilito la cabina regionale di regia con un apposito documento di indirizzo. Sulla base dei criteri stabiliti dalla cabina di regia regionale e delle intese con le Province e i Comuni, in raccordo con le Prefetture, sono state individuate le strutture di accoglienza appositamente convenzionate (oltre 100, in circa 75 Comuni) e le rispettive destinazioni. Piacenza ha accolto fino ad ora 75 migranti con la previsione di arrivare fino a 102.

Accanto alla rete dei Comuni Sprar, dunque – già consolidata da tempo, presente in Emilia-Romagna in tutte le province per circa 300 posti complessivi – per far fronte ai nuovi arrivi è stata attivata una rete regionale con strutture pubbliche e private, della Caritas, degli enti diocesani e dell’associazionismo del terzo settore. Una rete ampia, coerente con la scelta della Regione Emilia-Romagna e degli enti locali di distribuire in modo equilibrato le presenze. Con questa rete ora si concorda di garantire – oltre all’accoglienza già in essere – gli “interventi minimi”, individuati dalla cabina regionale di regia, che possono essere ricompresi nel contributo massimo giornaliero di 40 euro lordi a beneficiario. Un patto per l'accoglienza e gli "interventi minimi" Sarà l’Agenzia regionale di protezione civile – soggetto attuatore per la gestione di tutte le attività di accoglienza in Emilia-Romagna dei migranti dal nord Africa richiedenti asilo oppure titolari del permesso temporaneo (articolo 20 Testo Unico in materia d’immigrazione) – a tradurre operativamente nei prossimi giorni il documento di indirizzo della cabina di regia, anche attraverso le apposite convenzioni già stipulate con gli enti locali e il terzo settore.

Saranno quindi le strutture di accoglienza, in accordo con gli enti locali del territorio, a condividere (in qualità di “soggetto gestore”) e a sottoscrivere con i migranti il “patto”, in cui si impegnano a garantire l’accoglienza e gli interventi minimi, mentre i beneficiari a loro volta assicureranno una permanenza attiva e partecipativa. Le strutture comunicheranno periodicamente all’Agenzia regionale di protezione civile gli interventi realizzati e le spese sostenute.

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