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Cronaca

Reddito di cittadinanza, non c’è il caos temuto ma i telefoni dei Caf sono roventi

«Cosa serve per ottenere il reddito di cittadinanza?» è la domanda che tanti utenti pongono a Caf e uffici postali. Da oggi, 6 marzo, è infatti possibile presentare la domanda per ottenere il sussidio, ma a Piacenza si va soprattutto per appuntamento. Dalla Cisl già 85 quelli presi, dalla Cgil quasi cento utenti in poche ore

«È tutta mattina che suonano i telefoni qua alla Cgil». Gianluca Zilocchi, segretario provinciale della Cgil, traccia un bilancio delle prime ore di avvio della presentazione delle domande per ottenere il reddito di cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà fortemente voluta dal Governo Conte. Anche a Piacenza, come nel resto d’Italia, è scattata l’ora “X”. Dalla mattina del 6 marzo è possibile inviare le domande all’Inps da parte dei Caf e da parte di Poste Reddito di cittadinanza-2Italiane. «Il bilancio è ancora molto provvisorio e parziale – spiega Zilocchi -, stamattina sono venute nella nostra sede tra le ottanta e cento persone, un’affluenza discreta. C’è stata confusione e incertezza da parte di molti cittadini, ma è tutto sotto controllo, l’impatto è stato meno traumatico del previsto e siamo ben organizzati. Abbiamo incominciato da stamattina a fissare gli appuntamenti con le persone e lavorare con tranquillità con i singoli utenti nei prossimi giorni per vagliare bene le domande». I cittadini erano pronti e informati?  «C’è un po’ di tutto, molti hanno già l’Isee pronto e si sono informati, molti invece vengono qui proprio per organizzarsi e iniziare a predisporre quella certificazione. Sono venute persone convintissime di essere dentro ai parametri, ma non avevano verificato i parametri del patrimonio immobiliare: magari hanno uno garage ampio e superano la soglia immobiliare dettata dal reddito di cittadinanza e quindi non possono accedere a questo provvedimento. Ogni caso va studiato bene e approfondito, a tanti abbiamo già spiegato che le richieste saranno respinte». Si è vista anche qualche utente nuovo per il vostro sindacato? «Su un centinaio erano pochi quelli che non erano mai stati nei nostri uffici. Accogliamo tutti a braccia aperte e siamo pronti a prendere appuntamenti per studiare ogni singolo passaggio».

Spostandosi da via XXIV Maggio – sede della Cgil – a via Pietro Cella (sede della Cisl), la situazione non cambia di molto. Anche qui, soprattutto, moltissime telefonate. «Non si trova un parcheggio in zona – spiega la segretaria provinciale della Cisl Marina Molinari -, tantissima gente è venuta al nostro Caf: stiamo parlando di ottantacinque appuntamenti presi solo nella mattinata di oggi». Problemi? «Un po’ complesso far fronte non solo all’avvio del reddito di cittadinanza, ma anche alle concomitanti campagne fiscali e presentazioni delle dichiarazioni Isee». Anche la Cisl, comunque, valuta i singoli casi solo su appuntamento. «Da lunedì incontreremo tutti gli utenti che si stanno registrando. Molti di questi incontrati in mattinata avevano già fatto l’Isee, altri no». A Molinari preme sottolineare il tema della legalità. «Ci sono risvolti penali seri per le persone che dichiarano il falso nelle dichiarazioni o che mancano di comunicare tutte le informazioni per ottenere il reddito di cittadinanza. Inoltre è coinvolto dal reddito di cittadinanza tutto il nucleo familiare: non si può mentire o sbagliare anche sul fornire il quadro della situazione patrimoniale e lavorativa dei familiari stretti, come genitori o fratelli. Occorre stare molto attenti e noi dobbiamo essere precisi nel fornire le informazioni agli utenti». Come detto, 85 sono gli appuntamenti già fissati dalla Cisl. «Più una ventina di persone che si sono recate stamattina al Caf - aggiunge la segretaria provinciale - ma non avevano ancora pronto l’Isee: quindi per loro abbiamo preso un altro appuntamento per predisporre quello. Guardando velocemente l’elenco dei prenotati, noto una parità tra uomini e donne, e complessivamente, guardando ai cognomi, un terzo è di origine straniera».

Alle Poste si cerca di accogliere l'utenza in base all'ordine alfabetico dei cognomi, partendo quindi dalle lettere "A" e "B" di oggi: domani sarà la volta della "C". Anche il Caf delle Acli di via Beverora temeva l’ora “X”, ma sembra aver superato questo ostacolo. «Non ci sono le code che si vedono al Sud – aggiunge il presidente Fausto Balestra -, le persone vengono qui e chiedono soprattutto informazioni sui parametri e i passaggi da fare. Molti immaginano di venire presso gli uffici e in poco tempo presentare la domanda, invece bisogna avere l’Isee già pronto e avere a disposizione documenti sulle proprietà e i beni immobili». Anche da Acli i telefoni squillano in continuazione e la domanda è sempre la stessa: "Cosa serve per ottenere il reddito di cittadinanza?". «Non è un foglio di carta – risponde Balestra - da compilare in cinque minuti e firmare e poi "è fatta". Servono documenti relativi a patrimonio e occupazioni relativi agli ultimi anni. È una cosa molto dettagliata e bisogna approfondire bene tutti i singoli casi».

 

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