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Cronaca Via Beverora

Reperto di valore inestimabile nel laboratorio di un antiquario

I carabinieri hanno trovato nel laboratorio di un antiquario piacentino (denunciato) la testa di una statua rubata 40 anni fa da un sito nel meridione e risalente al primo secolo AC. Sembra che volesse venderla ma che "scottasse" troppo

Un ritrovamento senza precedenti a Piacenza. E forse anche in tutta l'Emilia. Ora gli esperti ci dovranno lavorare per datarla con precisione, ma non ci sono dubbi sul fatto che la testa di statua ritrovata dai carabinieri del Nucleo investigativo nel laboratorio di un antiquario piacentino sia davvero un reparto antichissimo, databile intorno al primo secolo Avanti Cristo. Si tratta di una statua votiva, afferma una esperta della soprintendenza, realizzata in terracotta e che si inserisce storicamente geograficamente nella zona laziale. La statua dovrebbe essere scomparsa dagli scavi archeologici della zona una quarantina di anni fa, ad opera dei soliti tombaroli. Dovrebbe raffigurare Agrippina, la madre di Nerone. Per tutto questo tempo - secondo i carabinieri - sarebbe stata nella disponibilità di un dentista di Parma che di recente, qualche mese fa, l'avrebbe ceduta all'antiquario piacentino che ha provato a venderla. «Ma trattandosi di un reperto di tale importanza e che "scottava" - affermano i militari di viale Beverora - non è riuscito a venderla sul mercato clandestino delle opere d'arte rubate».

Ecco la testa di Agrippina, valore inestimabile ©ilPiacenza

Anzi, la notizia che un commerciante a Piacenza voleva piazzare un reperto archeologico così raro, è arrivata anche all'orecchio del capitano Rocco Papaleo che con i suoi uomini, dopo un'indagine lampo tra un arresto per droga e l'altro, si è dedicato al caso. Fino a quando l'altro giorno i carabinieri in borghese si sono presentati nel laboratorio dell'antiquario piacentino, trovando la testa di Agrippina ben nascosta in uno scatolone nello scantinato. Il piacentino è finito nei guai per ricettazione, così come anche il dentista di Parma che gliel'aveva data da vendere.

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