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Cento anni dalla nascita

Il Festival Piacenza Musica ricorda Camillo Borea e Robert Schumann

Appuntamento venerdì 15 settembre alle ore 21, nel salone del Conservatorio Nicolini

Il Festival Piacenza Musica ricorda Camillo Borea e Robert Schumann. All'interno del Festival Piacenza Musica, venerdì 15 settembre alle 21.00 nel Salone del Conservatorio Nicolini, va in scena un appuntamento legato a "Incontri in Bibliotec@", la rassegna che si occupa di novità editoriali e approfondimenti musicali a cura di Patrizia Florio, responsabile della biblioteca.

Sarà ricordato, in occasione dei 100 anni dalla nascita, Camillo Borea, musicista eclettico, che si è occupato di musica corale, direzione di coro, armonia, contrappunto, didattica della musica, oltre a suonare diversi strumenti. L’incontro al Conservatorio Nicolini rientra nell’interesse per la vita musicale piacentina e vuole riportare l’attenzione su un personaggio che da Piacenza ha ottenuto popolarità a livello internazionale. Verrà dunque tracciato il profilo dell’illustre musicista con la partecipazione del nipote Giuseppe Borea e dell’allievo Giuseppe Merli, docente di pianoforte al Conservatorio Nicolini. Il principale lascito di Camillo Borea è costituito dal libro pubblicato dall’Istituto Geografico De Agostini, “La musica. Corso di educazione musicale”, un testo scolastico utilizzato da un enorme numero di studenti che ha aperto la strada a nuovi approcci nel campo della didattica musicale.

Nella stessa serata sarà presentato il volume Diari (1828-1830) di Robert Schumann, tradotto in italiano da Nicoletta Lagna con una illuminante postfazione di Antonio Rostagno (Cafagna 2021). Gli scritti di Schumann, e in particolare i diari, rappresentano una fonte imprescindibile per approfondire la complessa personalità del compositore e l'ambiente culturale in cui visse. Pensieri e riflessioni sul suo processo creativo emergono dalla lettura degli scritti personali che preannunciano una psiche disturbata e la difficoltà di adattarsi a vivere nella realtà. L’interessante volume copre gli anni di studio di Schumann a Lipsia e gli inizi della sua carriera di compositore, un periodo di grande crescita personale e artistica. La traduzione in italiano di questi scritti colma una lacuna nell’ambito degli studi musicologici e della cultura musicale. Patrizia Florio parlerà del volume con Nicoletta Lagna, autrice della traduzione, e con il musicologo Dinko Fabris, responsabile della collana in cui è pubblicato il volume Le vie dei suoni dell’editore Cafagna.

La serata prevede alcuni interventi musicali a cura delle allieve di canto del Conservatorio Woori Bae e Hyeyeon Kim accompagnate al pianoforte da Daeun Kim.

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