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Economia

Campagna pomodoro, da 85 a 77 euro alla tonnellata: sovrapproduzione al Nord, scattano le penali

Squeri, presidente di Pomorete: «Mancata programmazione da parte di alcune OP». Il limite era di 2,55 milioni di tonnellate: si è arrivati a 2,758 milioni e mancano i conteggi dell’ultima settimana

 La campagna del pomodoro da industria 2016 ha visto il Nord andare oltre il quantitativo prefissato - facendo così scattare le penalizzazioni per i produttori - mentre il Sud non ha raggiunto la quota stabilita rimanendo il 10% sotto l’obiettivo. Sono i dati - mancano quelli dell’ultima settimana - della campagna del pomodoro 2016 che ha visto solo pochi giorni fa chiudere i battenti delle ultime industrie del Nord Italia, che hanno lavorato le ultime tonnellate di pomodoro tardivo. «Il problema vero - commenta Dario Squeri, presidente di Pomorete, la prima filiera italiana del pomodoro, e ad di Steriltom, azienda che fa parte della Rete di imprese tutte appartenenti a Confapi Industria Piacenza - al Nord è che è mancata la programmazione. Alcune Organizzazioni di produttori (OP) non hanno saputo pianificare e controllare le semine primaverili. Tutto questo ha portato a superare abbondantemente i 36mila ettari programmati al momento della contrattazione con l’industria. Si è arrivati a 40mila ettari seminati. Si è arrivati, così, all’eccesso di materia prima, al Nord, e di conseguenza sono scattate le penalizzazioni che hanno raggiunto oggi i 2 euro alla tonnellata. Una situazione che è andata a incidere sul reddito agricolo». La OI pomodoro da industria del Nord aveva contratto 85,20 €/ton. All’eccesso di sovrapproduzione si è aggiunta anche la scaletta di qualità - in particolare il basso grado brix - che ha contribuito a far scattare le penali. Il prezzo medio era intorno ai 79 €/ton, ma la penalità lo ha fatto scendere a 77. I dati ufficiali indicano che alla 39esima settimana, al Nord sono stati ritirati dalle industrie oltre 2 milioni e 758mila tonnellate di “oro rosso” contro i 2,550 milioni contrattati. Ai conteggi, però, mancano i numeri dell’ultima settimana. Se si superassero i due milioni e 800mila tonnellate di pomodoro prodotto, scatterebbe un’ulteriore sanzione di 50 centesimi alla tonnellata per gli agricoltori. «Questa campagna - continua Squeri - ha visto una grande differenza tra Nord e Sud. Il Meridione ha ridotto le superfici coltivate, sia volontariamente, sia a causa del maltempo. Al Nord, invece, non c’è stata programmazione da parte di alcuni produttori e si è sforata di circa 200mila tonnellate la cifra dell’accordo». Il Sud aveva previsto una soglia di 2 milioni e 824mila tonnellate, ma dai campi sono state raccolte soltanto 2 milioni e 625mila tonnellate, tanto che verso la fine della campagna, alcune aziende di trasformazione si sono rivolte agli agricoltori del Nord per acquistare pomodori. 

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