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Copador: al via la campagna di trasformazione con rinnovata fiducia nel futuro

Martedì, a ritmo blando, come in tutti gli stabilimenti di produzione (come IlPiacenza.it aveva annunciato con largo anticipo), ha preso il via, alla Copador di Collecchio, la campagna di trasformazione del pomodoro da industria, polo industriale tra i più importanti in Europa al quale conferiscono moltissimi produttori (oltre il 50%) piacentini

Martedì, a ritmo blando, come in tutti gli stabilimenti di produzione (come IlPiacenza.it aveva annunciato con largo anticipo), ha preso il via, alla Copador di Collecchio, la campagna di trasformazione del pomodoro da industria, polo industriale tra i più importanti in Europa al quale conferiscono moltissimi produttori (oltre il 50%) piacentini.

E’ il beneagurante atto finale di un anno particolarmente travagliato per le note vicende societarie, ma ora il rinnovato consiglio di amministrazione presieduto da Paolo Montesissa, può finalmente ripartire, con rinnovata fiducia, forte del sostegno di tutti i soci che hanno accettato gli inevitabili sacrifici, ma anche degli istituti di credito che hanno definito e condiviso, concludendolo proprio ieri, venerdì, un pieno sostegno al piano di risanamento della società.

“Ma non solo loro- commenta Montesissa: dobbiamo ringraziare i fornitori che hanno creduto in noi per tutti per tutto ciò che attiene il pakaging, come pure le Organizzazioni professionali che hanno contribuito, con gli amministratori, a tenere coesa la base societaria, in un momento particolarmente difficile da superare, la dimostrazione di come, grazie al Distretto del pomodoro- la filiera possa essere veramente coesa, riconoscendo a Copador quel ruolo fondamentale che ricopre all’interno del Distretto stesso”.

Ciò premesso, malgrado gli ostacoli creati dal maltempo (primavera piovosa che ha ritardato i trapianti ndr), “Copador- precisa il Presidente Paolo Montesissa- si dovrebbe avvicinare al programma industriale pianificato, un traguardo su cui possiamo contare grazie alla professionalità dei nostri soci che, oltre ai terreni vocati, utilizzano tutte le più moderne tecnologie, grazie agli sforzi compiuti negli anni precedenti per l’aggiornamento tecnologico. In tal modo- spiega Montesissa- potremo soddisfare i clienti “storici” che abbiamo mantenuto in tutta la G.D.O, come i nuovi clienti, tra cui gruppi che operano all’estero. La nostra forza è l’indiscussa qualità dei nostri prodotti, proposti in tutte le tipologie produttive, dalla polpa, alle passate, ai semilavorati. Probabilmente- soggiunge il presidente Copador- il mercato ci dovrebbe favorire, aiutato dalla diminuzione produttiva sia nazionale che mondiale che dovrebbe garantire quindi maggior margini per i nostri soci. Ma questo è un discorso da verificare in itinere”.

Intanto nello stabilimento di Collecchio, l’attività è dunque partita, seppur un po’ a rilento nei conferimenti, ma dovrebbe raggiungere pieno regime entro Ferragosto, con un prodotto che si preannuncia di buona qualità, con rese, per Copador, di buon livello, contrariamente ad altre zone del comprensorio. “Lo stabilimento- conclude Montesissa- grazie ad un’attenta programmazione, sarà in grado di soddisfare pienamente i soci anche nell’inevitabile momento di concentrazione dei conferimenti”.

Così nella consapevolezza che un nuovo cammino è stato intrapreso,bisogna ora cercare di guardare al futuro con ottimismo: la giovane età e la voglia di fare degli amministratori, la professionalità dei soci, una struttura di trasformazione moderna ed efficiente, con ottime potenzialità, sono una sicura garanzia.

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