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La tavola rotonda

«Digitalizzazione e transizione energetica siano strumenti per aggregare e non per dividere»

Tavola rotonda nell'ambito dell'assemblea provinciale di Confcooperative

Nel corso dell'assemblea di Confcooperative non si è svolta solo la riunione dei rappresentanti del mondo cooperativo piacentino e le votazioni per il rinnovo del Consiglio, ma anche, dopo la relazione del presidente Daniel Negri e l'intervento del presidente nazionale di Confcooperative Federsolidarietà Stefano Granata (sul tema Lavoro, Comunità, Futuro: La funzione sociale della Cooperazione), la Tavola rotonda dal titolo "L'economia civile e la sfida della transizione energetica e digitale" moderata dal giornalista Pietro Visconti.  Hanno partecipato Alessandro Rossi, referente energia, ambiente e sostenibilità di Anci Emilia Romagna, Marco Becca, direttore di Ifab (International Foundation Big Data), Claudio Barbaro, sottosegretario del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna, ed il direttore del Dipartimento allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia-Romagna, Freghieri.

«Abbiamo scelto di proporre un dialogo tra la sfida della transizione digitale ed energetica e il modello dell'economia civile che ben rappresenta l'identità di Confcooperative. La digitalizzazione dei processi, la gestione dei dati, le previsioni di scenari futuri, così come la sfida delle Comunità energetiche - ha detto il presidente Negri - rappresenteranno condizioni di sviluppo integrale solo se accompagnate da una governance democratica e attenta alle sempre più diffuse fragilità». Becca ha sottolineato la necessità di una sinergia tra il centro di supercalcolo di Bologna e le imprese «con un Tecnopolo dotato di un "megacalcolatore" (Leonardo), il Centro di meteorologia e la macchina "quantistica" che entrerà in funzione tra poco, ma tutto ciò non è niente senza le persone, per cui è necessaria una forte coesione operativa con le aziende che concretizzano la teoria, l'Università e le Nazioni Unite per attrarre giovani talenti»

Freghieri ha ricordato i 72 milioni di euro di Ecobandi ed il miliardo di investimenti complessivi per il Tecnopolo, gli investimenti per le competenze e la necessità di maggiore assistenza ministeriale per sfruttare appieno gli investimenti del Pnrr, soprattutto da parte degli enti locali, ed ha invitato le aziende ad utilizzare il 'geoportale' con una specifica cartografia utile alle aziende agricole. Secondo Alessandro Rossi, siamo di fronte «a un motore che cambierà il sistema, affrontare tante crisi significa opportunità per gestire i cambiamenti e ciò vale anche per la pubblica amministrazione. Importante è comprendere come dobbiamo gestirli ed in questo è necessaria la massima collaborazione che poi significa cooperazione. Anche le comunità energetiche vanno gestite con imprenditori sociali che creano comunità laddove sono disgregate».

Claudio Barbaro ha detto invece che «bisogna dare risposte sotto il tema della sostenibilità, con l'ambiente al centro, coniugando quella ambientale con quella finanziaria; bene la transizione ma se accompagnata da cambiamenti nei comportamenti partendo dai cittadini educandoli a cambiare i comportamenti. Bene per ora l'avvio delle comunità energetiche nelle piccole città, mentre ci sono più difficoltà per quelle maggiori, ma siamo nella fase iniziale del percorso». Milza ha ricordato che «la digitalizzazione è uno strumento importante di crescita per le imprese, sia ambientale che sociale ed economico, ma il digitale deve diventare uno strumento di competenze in un processo democratico e le comunità energetiche possono diventare in questo senso un modello».

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