Echi moscoviti per il museo piacentino del petrolio
Venerdì debutta a Cortemaggiore il POGaMESchool, progetto formativo ad alta specializzazione
"Esiste a Piacenza un posto inusuale, e probabilmente, unico nel suo stile, un Museo dedicato al Petrolio e al Gas". Non è questa la frase ad effetto contenuta in un depliant pubblicitario, ma l’apertura di un articolo della rivista “nuohep literrary Illustred Magazine”, edita a Mosca, firmato dal giornalista russo Igor Martynov e del quale proponiamo la traduzione di alcuni paragrafi.
"Perché a Piacenza? Perché proprio in questa città già dalla fine del XIX secolo è diventata la capitale del petrolio nella Repubblica Italiana. Intorno a quel periodo, quando è iniziata la "corsa al petrolio" in Texas, anche qui, nella valle del Po, sono stati scoperti giacimenti di petrolio. Il petrolio, letteralmente detto Olio di sasso, fuoriusciva dalla superficie della terra anche senza perforare. Si poteva intingere uno straccio e strizzarlo nei secchi; questo è quello che si faceva. Inizialmente, la sostanza oleosa veniva utilizzata anche nella medicina, oggi dentro il Museo se ne può trovare un raro esempio: flacone verde con l’etichetta "Petrolina" contenente petrolio pulito che curava quasi tutto, ammorbidiva la pelle, guariva i pidocchi".
"La gente del settore che mi accompagna durante la visita, mi racconta degli sviluppi della tecnologia e dei nuovi equipment. Nel Museo si possono toccare le attrezzature di perforazione con mano, schiacciare i pulsanti, provare un elmetto. Vedo una valigia aperta, fuori tutta marrone scura, dentro rossiccia. Contiene alcune borracce di vetro, con le scritte: Abo, Amman, Belam, Bouri, Essider, Faras, Irmino, Kobbe, Marib. Sono come i nomi dei profumi. Sono i campioni di petrolio estratti da tutte le parti del mondo. Scelgo senza guardare. Apro il tappo duro, do una nasata, con gli occhi chiusi. Proseguo e vedo foto con impianti di legno sui colli piacentini e di Podenzano: somigliano molto a quellii americani e potevano essere sfruttati come elementi scenografici per i film Western sul fare di Sergio Leone. I primi impianti non dovevano perforare molto in profondità, 30 metri erano sufficienti".
Il museo pur essendo aperto solo su prenotazione è meta di visite scolastiche guidate. Tra le ultime i gruppi del Liceo classico M. Gioia e del Centro salute di Castelsangiovanni, il primo accompagnato dagli insegnanti Lucia Dodi, Elisabetta Campominosi e Fabrizio Araldi; il secondo guidato da Gianluca Freschi.
AL VIA LA SCUOLA DI ALTA SPECIALIZZAZIONE POGAMESCHOOL - Il Piacenza Oil and Gas Museum non guarda però solo al passato. E’ infatti capofila con Confindustria del POGaMESchool un progetto di sviluppo territoriale e di valorizzazione del settore Oil & Gas attraverso la realizzazione di iniziative finalizzate alla formazione di figure professionali altamente qualificate nell’attività industriale connesse alla ricerca e produzione idrocarburi, da mettere a disposizione delle imprese, non solo quelle piacentine. Venerdì prossimo l’iniziativa sarà presentata alle 11 da Confindustria Piacenza, Pogam ed Eni Corporate University, alla scuola Eni di Cortemaggiore con l’intervento del sindaco Gabriele Girometta e con un programma che avremo modo di presentare in un successivo articolo.