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Ok al bilancio dell’Ausl, il direttore Bianchi: «E' in pareggio "civilistico"»

L'ultima conferenza sociosanitaria per diversi sindaci approva il bilancio di esercizio relativo al 2013. Il direttore Bianchi: «Il disavanzo in realtà è di soli 4 milioni, perciò è in pareggio "civilistico". Trespidi: «Mentre Piacenza è virtuosa, c'è chi in regione non va nella stessa direzione. I dati di Bologna e Ferrara sono imbarazzanti».

E' stato presentato dal direttore dell’Ausl di Piacenza Andrea Bianchi il bilancio d’esercizio per l’anno 2013 nella sala consiliare della provincia di Piacenza. Un’attività – quella dell’Ausl – in constante aumento nel corso dell’ultimo anno: + 0,3 sedute operatorie, + 0,8 di interventi chirurgici, per 33.668 ricoveri ordinari e 9.694 “day hospital”. Bianchi ha presentato alcuni risultati ottenuti dai distretti sociosanitari piacentini.  I dati di attesa per un’intervento entro 30 giorni sono nella maggior parte dei casi superiori a quelli regionali: in chemioterapia si interviene nel 98,8% dei casi (in regione 97,3%), angioplastica 100% (90,6%), neoplasia utero 82,6% (65,1%), neoplasia mammella 75% (72,1%). «Nelle patologie più complesse e gravi – spiega Bianchi - ma anche nelle altre, siamo sempre superiori agli standard regionali. Inoltre sono migliorate le prestazioni anche nel campo della riabilitazione (+19,5%), radiologia (+9,9%) e risonanza (+6,5%). Le poche criticità emerse dagli indici delle liste d’attesa derivano da tre fattori: il turnover al 30%, assestamento organizzativo in seguito al trasferimento dell’ospedale di Fiorenzuola e un progressivo aumento della domanda».

Piacenza è, dopo Rimini, la provincia con meno spesa pro capite per le cure e i farmaci. Spendiamo circa 173 euro a persona (Rimini 164), mentre la media regionale è a 187. «Attualmente – ha continuato Bianchi – in città stiamo ampliando il pronto soccorso, realizzando il nuovo day hospital oncologico, la nuova medicina nucleare, il laboratorio per le cellule staminali e rinnovando la strumentazione, dopo aver completato sul territorio l’ospedale di Castelsangiovanni, la case della Salute di Podenzano, progettato quella per Carpaneto e dotato di dialisi l’ospedale di Bobbio».

«Ci siamo presentati con 7 milioni di euro di disavanzo – ha spiegato il direttore - ma in realtà sono solo 4, perchè 3,5 milioni di euro sono la copertura per gli ammortamenti del 2010. Possiamo affermare che il nostro bilancio perciò è in pareggio “civilistico” per il secondo anno consecutivo». I ricavi sono diminuiti del - 1,96% rispetto al 2012, a fronte però di una diminuizione anche dei costi del -1,95% (tra questi: beni +0,9%, farmaceutica -4,5%, privato accreditato -5,9%, personale -1,1%, sociosanitario integrato +1%). 

I sindaci – in buona parte in scadenza di mandato - hanno voluto ringraziare l’operato dell’Ausl in questi anni. «La grande sfida del 2014 – ha detto Raffaele Veneziani, sindaco di Rottofreno – sarà quella di mantenere questi livelli senza l’ospedale di Fiorenzuola». «Questo bilancio rappresenta i meriti del territorio piacentino» ha invece riferito il sindaco di Piacenza Paolo Dosi. Il bilancio, votato all’unanimità dalla conferenza, ha presentato un dato aspramente criticato dal presidente della provincia Massimo Trespidi. «Fa riflettere il dato della spesa pro capite – ha dichiarato il presidente – perchè mentre Piacenza sta facendo bene insieme ad altre, i conti di Forlì, Parma, Imola e soprattutto Bologna e Ferrara sono negativi. Il caso di Ferrara – oltre a quello del capoluogo - è imbarazzante: in regione non tutti stiamo lavorando nella stessa direzione. Andrebbe premiata la nostra virtuosità: ci danno dei compiti da fare a casa e Piacenza li fa, altri no».

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