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Economia

Padoan: «Firmato il decreto per la sospensione dei tributi per le zone alluvionate»

Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è intervenuto all'assemblea di Confcooperative Piacenza: «Oggi il modello cooperativo svolge un ruolo essenziale per le politiche di crescita e sviluppo»

«Nei giorni scorsi il Governo ha varato un pacchetto di misure per riformare il sistema bancario e renderlo più solido e per favorire la crescita e l'occupazione, il tutto compatibile con le regole europee che rispettiamo fino in fondo e su questo non accettiamo critiche. Con la riforma delle Bcc confermiamo il valore del modello cooperativo, puntando nel contempo a superarne le debolezze e sull'aggregazione per una maggiore capacità di risposta perché oggi "fare banca" è sempre più complesso e questo richiede soluzioni sia dai governi nazionali, dalle istituzioni europee ed internazionali». Così il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nel suo intervento all'assemblea di Confcooperative Piacenza, riunione che si è svolta a Piacenza presso il Salone degli Arazzi al Collegio Alberoni dove, nel pomeriggio, si provvederà anche al rinnovo delle cariche sociali, evento che è stato preceduto dall'inaugurazione della nuova sede di Confcooperative Piacenza, in viale Sant'Ambrogio, alla presenza di Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcoop e di Paola De Micheli, sottosegretario all'Economia. 

Padoan ha annunciato di avere firmato venerdì il decreto per la sospensione dei tributi per le zone della provincia di Piacenza colpite dall'alluvione per il periodo di gennaio-giugno 2016. «Oggi - afferma Padoan - il modello cooperativo svolge un ruolo essenziale per le politiche di crescita e sviluppo. Il Governo vi sosterrà senza esitazione. Certamente sì, a fare una nuova Italia ci stiamo». Il Ministro dell'Economia, accolto al Salone degli Arazzi del collegio Alberoni dal sottosegretario Paola De Micheli e dalle autorità piacentine civili e militari, prima del suo intervento ha ascoltato il discorso del presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini che ha evidenziato i punti critici della riforma delle banche di credito cooperativo, sollecitando il Governo a mettere mano nuovamente al provvedimento. «Oggi - ha rimarcato Gardini - è difficile fare banca. Devono cambiare attori economici ed istituti di credito ma anche quello cooperativo deve adattare i propri strumenti in base alle comunità ed ai territori in cui opera. Un gruppo più unitario è la vera forza contro la parcellizzazione ma occorre ricordare che il credito cooperativo è un modello bancario diverso, è un patrimonio interprofessionale che va mantenuto perché è di tutta la comunità. Altre soluzioni sarebbero un'aberrazione».

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Il presidente nazionale di Confcoop Maurizio Gardini sul decreto di riforma delle Bcc: «Penso che vada fatto uno sforzo per migliorarlo. Noi auspichiamo un gruppo unico o più gruppi unici. Un gruppo unico darebbe forza ed eviterebbe la balcanizzazione del credito cooperativo e creerebbe la massa critica per affrontare le crisi. La nostra autoriforma rafforza il territorio. Ci sono nel decreto elementi che non ci lasciano soddisfatti, speriamo ci sia il modo nel corso del dibattito parlamentare di modificarli». Non piacciono in particolare modo la norma che consente alle Bcc con patrimonio superiore ai 200 milioni di non entrare a far parte del gruppo unico e l'attacco alle cosiddette riserve indivisibili «che sono state costituite con il sacrificio di generazione». 

Il Ministro dell'Economia ha dal canto suo sottolineato «Il valore delle imprese cooperative nel sistema economico del paese per la loro capacità di svilupparsi in maniera anticiclica per stabilizzare il sistema. La vera ripresa dalla crisi non può che fare leva sul capitale umano e in particolare sui giovani che assicurano ricchezza e stabilità». Padoan ha ribadito la solidità del sistema bancario italiano ed ha citato le misure a favore del settore cooperativo, come l'istituzione del regime di Iva al 5 per le coop sociali.
«I tempi non sono facili - ha detto - ma sono convinto che si verificherà una crescita con la creazione di posti di lavoro e ricchezza e non parleremo solo degli zero per cento. Abbiamo inserito misure per il settore agricolo – ha ricordato il Ministro - anche dopo il successo di Expo con l'esenzione Imu per i terreni e il credito di imposta. Dobbiamo rimuovere gli ostacoli strutturali alla crescita che si sono accumulati nel tempo. I risultati sono ben visibili in termini di crescita e di occupazione. In questo quadro il modello cooperativo può svolgere un ruolo centrale e quindi anche noi siamo qui, in prima linea per fare la nuova Italia». 
Prima di Padoan, l'intervento di Paola De Micheli, sottosegretario al Ministero dell'Economia che ha detto di «Essere una cooperatrice prestata alla politica. Anche adesso nel mio lavoro al Ministero sto mettendo in pratica l'esperienza nel fare cose concrete, e solo dopo nel raccontarle, come ho appreso nel mio lavoro. Pier Carlo Padoan l'ho conosciuto come professore da cui imparare durante i primi tempi del mio mandato parlamentare e poi la vita ci ha portato a lavorare insieme. Per me è un grande onore». 

Dopo la relazione introduttiva del presidente uscente Francesco Milza e il saluto delle autorità (il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, il sindaco Paolo Dosi, il presidente della Provincia Francesco Rolleri, l’assessore regionale Paola Gazzolo, il presidente della Camera di commercio Giuseppe Parenti), i lavori sono proseguiti con la tavola rotonda. Ad essa hanno partecipato, oltre a Milza, il presidente nazionale Maurizio Gardini, Giuseppe Guerini (presidente Fedesolidarietà), Carlo Piccinini (Presidente Fedagri Emilia Romagna), Paolo Venturi (Direttore Aiccon). A coordinare i lavori Anna Manca (Commissione dirigenti cooperatrici).

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