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Fatturato ed export in crescita per le aziende locali, ma manca personale

Il report di Confindustria relativo alla seconda parte del 2023. Numeri migliori, nonostante mancanza di personale e caro mutui

Il secondo semestre 2023 delle aziende piacentine? Ha visto ancora aumentare il fatturato, secondo il report di Confindustria. L’associazione ha presentato la sua tradizionale indagine congiunturale (che si basa su un campione di associati di Confindustria), che mette a confronto la seconda parte del 2023 con gli ultimi sei mesi del 2022.

L'analisi congiunturale Confindustria II semestre 2023

Il direttore Luca Groppi ha illustrato i dati, che vedono un +5,9% di fatturato complessivo delle aziende, in rallentamento rispetto al 7% dell’anno precedente. Con una performance particolarmente positiva dell’alimentare (+15%), mentre manifattura (5,9%), meccanica (1,7%) figurano con dati positivi. «Le “industrie varie” hanno scontato una difficoltà (-6,6%) mentre i materiali edili (+4,2%) sostanzialmente hanno lavorato come nel 2022, ma presentano numeri migliori a causa dell’aumento dei prezzi».

I prezzi, negli altri settori, sono rimasti stabili. «Sicuramente si conferma come dato più positivo dell’indagine quello riferito all’occupazione. Se ci riferiamo ai contratti a tempo indeterminato tocchiamo un +2,83%. Al quale uniamo un -10% di utilizzo della cassa integrazione, già basso e ai minimi storici. E sono aumentati del 5% gli interinali nel mondo del lavoro».

A spingere l’economia piacentina negli ultimi mesi è stato l’export. L’alimentare registra un +17%, la meccanica +10%, la manifattura +11,9%.

La manifattura ha registrato un +5,2% di investimenti: «in generale si investe di più nella formazione, nelle tecnologie  e nelle linee di produzione». La difficoltà nel reperire le risorse umane è il problema più sentito dal 53% degli associati, insieme ai tassi d’interesse elevati e all’aumento dei costi delle energie.

LE PREVISIONI PER IL 2024

L’associazione ha modificato la tempistica del suo sondaggio tra gli imprenditori di casa nostra. Invece che intervistarli a gennaio, da ora in poi le domande vengono raccolte a inizio febbraio, quando si intravede già il trend economico dell’anno. Cosa dicono le previsioni? «Dovremmo confermare gli ultimi sei mesi - ha detto Groppi - ma con un leggero aumento. Secondo le stime degli imprenditori c’è fiducia».

Il presidente Francesco Rolleri ha parlato di «luci e ombre». «Vedremo come si concretizzeranno i decreti attuativi di “Industria 5.0”. Ci sono tutti i segnali per far ripartire gli investimenti, siamo fiduciosi sugli incentivi nei confronti delle aziende»

Rolleri ha posto l’attenzione sui fattori che limitano gli investimenti delle aziende locali. «Il 53% ha problemi a trovare personale qualificato da inserire in azienda, mentre un terzo di loro denuncia criticità con i costi delle materie prime e con i tassi d’interesse elevati. Comunque il tema delle gestione umane impatta moltissimo per le nostre imprese».

I tassi d’interesse, come detto, rimangono ancora un freno. «I primi cali potrebbero esserci a giugno, ma nel frattempo il sistema bancario stringe i cordoni della borsa. È un peccato perché l’Italia, al contrario dell’Eurozona, vede già da tempo l’inflazione fermarsi, quindi soffriamo la mancanza di finanziamenti dalle banche».

Per il 2024 Confindustria pensa, inoltre, che l’edilizia migliori i suoi indici. «Stanno diventando operativi i progetti del Pnrr, i cantieri partono ed è positivo per il settore».

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