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Economia

Semine: difficili le previsioni per il 2014 causa i ritardi provocati dal maltempo

Giorgio Mazzoni responsabile dell’Ufficio sementi e fertilizzanti del Cap fa il punto della situazione

Non si sono ancora concluse le operazioni di raccolta del mais, seminato con  grave ritardo a causa del maltempo di primavera (di solito le semine avvengono in marzo-aprile) e di conseguenza anche molte di quelle da effettuare per il 2014 sono in ritardo. Per fare il punto della situazione ci siamo rivolti a Giorgio Mazzoni responsabile dell’Ufficio fertilizzanti e sementi del Consorzio Agrario che, com’è noto, da quest’anno, si occupa non solo dei soci e degli agricoltori della nostra provincia, ma anche di quella milanese, dopo il processo di acquisizione di una parte del Consorzio agrario di Milano. Ed appunto in queste zone si trova ancora molto mais da raccogliere.

“Dai dati in nostri possesso- precisa- per ora registriamo un aumento degli investimenti a grano duro, perché il prezzo è in crescita, 260 euro a Ton rispetto al tenero (200 Euro). È inoltre possibile seminarlo fino a febbraio, mentre per il tenero ormai è tardi. Molte delle piantine già seminate nel frattempo, sono già alte e si riscontrano casi di giallume; c’è quindi il rischio di futuri raccolti in diminuzione, come già è avvenuto per l’anno in corso, circa il 20 per cento in meno”.

Dunque cospicui ritardi per il mais nel lodigiano, con produzioni generalmente non soddisfacenti ed il rischio aflatossine da tenere sempre massimamente sotto controllo soprattutto laddove è più diffusa la monocoltura. “Ma il prossimo anno- prevede Mazzoni- gli agricoltori punteranno ancora su questa coltivazione, proprio perché le semine sono concentrate in marzo ed aprile”. Molto probabilmente, come del resto confermato anche nella recente assemblea di Ainpo (di cui abbiamo ampiamente riferito), aumenteranno gli ettari a pomodoro, scesi quest’anno ai minimi storici, 7600 Ha.

L’esaurimento delle scorte nelle fabbriche ed il probabile aumento dei prezzi lo renderanno ancora remunerativo; ed in più- come precisa Mazzoni- sarà possibile una diminuzione dei costi produttivi perché attualmente il prezzo dei concimi è calato.

Infine un’annotazione per la soia: è previsto un aumento delle semine con un prezzo remunerativo, ma questo non diminuirà certo la nostra dipendenza dall’estero che oggi è pressoché totale.

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