rotate-mobile
L'intervista

«Supportiamo gli agricoltori e costruiamo per loro polizze ad hoc contro gli eventi meteo estremi»

Gianmaria Sfolcini e Stefano Cavanna, presidente e direttore del consorzio Condifesa: «Da oltre 50 anni tuteliamo il reddito degli imprenditori agricoli nell’ambito della gestione del rischio»

Presidente, cosa fa Condifesa per aiutare gli agricoltori?

«Condifesa è un Consorzio che si occupa di Gestione del Rischio atmosferico in agricoltura che, grazie a un’attenta trattativa con le compagnie assicurative, costruisce polizze ad hoc per i soci con tariffe e condizioni specifiche per i prodotti assicurati dai nostri soci. Il Consorzio si occupa di supportare gli agricoltori nell’informazione e nella scelta di forme di tutela contro avversità atmosferiche come grandine, vento forte, eccesso di pioggia, siccità…»

Può essere un rimedio efficace la polizza assicurativa contro le avversità atmosferiche?

«Assolutamente sì! Ad oggi quando un’avversità atmosferica visita le produzioni agricole di un socio l’unico strumento di tutela del reddito è la polizza assicurativa. Inoltre, numerosi strumenti di difesa passiva a disposizione degli agricoltori beneficiano di contributi importanti. La gestione del rischio è un pilastro fondamentale della nuova Pac, e la sfida che ci vede coinvolti in prima fila è quella di diffondere tutte le opportunità disponibili per salvaguardare il reddito. In caso di danni totali da grandine, come quest’anno, il rimborso che l’agricoltore può ottenere è pari al 90% del valore che ha assicurato».

Ci sono problemi con la ricezione dei contributi?

«Le polizze sono definite agevolate perché godono di un contributo pubblico che parte dal 50% e arriva fino al 70% per le colture vegetali, per le strutture e per gli allevamenti. I contributi 2022 sono stati erogati in acconto per mancanza di fondi, essendo il 2022 l’ultimo anno della vecchia programmazione Pac. Siamo al lavoro con la nostra associazione nazionale Asnacodi Italia per sollecitare il Ministero e recuperare i fondi mancanti. Ovviamente siamo fiduciosi che questo vada a buon fine, come è sempre avvenuto dagli anni 70 al 2021».

Direttore, i costi delle polizze sono aumentati negli ultimi anni?

«Il costo delle polizze tecnicamente dipende dal rapporto sinistri e premi, ovvero dai danni che hanno colpito i prodotti nelle annate precedenti: se il valore dei risarcimenti è superiore rispetto a quello dei premi pagati alle compagnie, la tariffa subirà un aumento l’anno dopo e viceversa. Se prendiamo per esempio il prodotto pomodoro assicurato dai nostri soci, il costo medio provinciale di una polizza che copre 3 avversità (grandine, vento ed eccesso di pioggia) nel 2020 era del 11,48%, e nel 2022 era del 11,33%; lo stesso per prodotti come uva e cereali: questo grazie al duro lavoro di trattativa svolto dai nostri uffici e soprattutto grazie all’alto valore assicurato che i nostri soci ci delegano a trattare”.

Ci sono franchigie o limitazioni che diminuiscono i risarcimenti?

«Le compagnie hanno a disposizione numerose azioni per attenuare i risarcimenti come franchigie, limiti di indennizzo e scoperti. La trattiva svolta con le Compagnie ha portato anche nel 2023 le produzioni più importanti come cereali, uva da vino e pomodoro a non avere limiti d’indennizzo o scoperti penalizzanti. Le franchigie delle avversità grandine e vento forte sono pari al 10% per la maggior parte delle produzioni per le compagnie assicurative operanti, mentre per le altre avversità la franchigia è pari al 30%. Gli agricoltori sono comunque liberi di scegliere franchigie superiori per ottenere risparmi sui costi assicurativi o condizioni migliorative. Ribadiamo ancora una volta l’importanza di queste scelte e invitiamo tutti gli agricoltori a verificare con attenzione condizioni, tariffe e Compagnie. I nostri uffici sono a disposizione tutto l’anno per dare consulenza in merito».

Cosa vede nel prossimo futuro della gestione del rischio?

«Il nostro settore è davanti a una sfida epocale di sostenibilità, visti gli eventi sempre più frequenti e intensi, questo ci impone di trovare nuove soluzioni per offrire agli agricoltori una giusta combinazione di strumenti che possa continuare a proteggere il loro reddito con la stessa efficacia come avvenuto dal 1970 ad oggi. Non sarà più un unico strumento a dare risposte, ma più strumenti come le polizze agevolate, i fondi mutualistici, i fondi IST di stabilizzazione del reddito, il fondo AgriCAT e le polizze index: davanti a sfide complesse non ci possono essere soluzioni semplici».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Supportiamo gli agricoltori e costruiamo per loro polizze ad hoc contro gli eventi meteo estremi»

IlPiacenza è in caricamento