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Allo Spazio Leonardo di Milano "Il labirinto invisibile" dell'artista piacentino Riccardo Buscarini

Installazione site-specific ideata dal coreografo Riccardo Buscarini e dall'artista Francesca Lando di Immuto, che trasformerà per tre mesi lo spazio in un percorso da vivere e esplorare

Spazio Leonardo è lieto di presentare il secondo appuntamento della sua programmazione artistica annuale: Il labirinto invisibile è un'installazione site-specific ideata dal coreografo Riccardo Buscarini e dall'artista Francesca Lando di Immuto, che trasformerà per tre mesi lo spazio in un percorso da vivere e esplorare. Che traccia hanno lasciato le restrizioni e il distanziamento sociale degli ultimi tempi sul modo in cui ci relazioniamo gli uni agli altri e come ci stiamo adattando a questi cambiamenti? Quali riflessioni è necessario fare riguardo alla nostra socialità? Come possiamo ripensare il “fare cultura” e in quali spazi, modalità e contesti? Il labirinto invisibile è un'installazione che sembra riaffiorare dal passato per farsi di nuovo esplorare, reinterpretando in un tracciato ludico di avvicinamenti e distanziamenti la sfida che i nostri rapporti interpersonali stanno vivendo in questo momento storico e il nostro desiderio di ricostruirli.

4_-4-2Il labirinto assume dunque il significato di luogo ambiguo dove confondersi, perdersi e ritrovarsi; un luogo fisico, sociale e spirituale che si trasforma da ostacolo in stimolo per l’individuo. Come in un labirinto di specchi a cui sono state tolte le pareti, nel percorso de Il labirinto Invisibile l’uno si trova riflesso nell’altro. Attraverso i meandri e lo sguardo del singolo, l’identità si trasforma gradualmente in collettività. Un’idea originariamente pensata per piazze e altri spazi di aggregazione esterni in questa occasione viene estesa alla socialità in trasformazione degli spazi di lavoro, tra distanziamento sociale e smart working. I visitatori, clienti, collaboratori e dipendenti dell'azienda sono chiamati a percorrere il labirinto, sperimentandone entrate, uscite, possibili deviazioni e incontri.

L’installazione è accompagnata da un video ideato da Riccardo Buscarini in collaborazione con Matteo Rapalli e Fausto Mazza in cui le danzatrici Melania Pallini e Laura Gazzani attivano il labirinto attraverso una coreografia ispirata dal suo percorso.

Mostra:16 Giugno 2021 –  Settembre 2021
lunedì-venerdì:
09.00 – 18.00
è gradita la prenotazione: direzione.artistica@spazio-leonardo.it | info@unagalleria.com
Il giorno 30/06 alle ore 18:00 sarà possibile assistere alla presentazione della mostra in diretta streaming sul Canale YouTube di Spazio Leonardo

Spazio Leonardo
via della Liberazione 16/a, 20124 Milano
www.leonardoassicurazioni.it

7_-3-2Riccardo Buscarini

Coreografo vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero, Riccardo Buscarini è un artista che si concentra sul cambiamento costante del suo approccio creativo alla coreografia e sulle sue possibili interazioni con altre forme d’arte. I momenti salienti della sua carriera fino ad ora includono la vittoria di The Place Prize 2013 (Londra) con Athletes, la partecipazione ai progetti internazionali di ricerca ArtsCross London 2013 (Regno Unito, Taiwan e Cina), Performing Gender 2013-15 (Italia, Croazia, Spagna, Paesi Bassi) e MAM-Maroc Artist Meeting (Marrakech). Il suo lavoro nel campo delle arti visive include collaborazioni con Summerhall (Edimburgo), London Festival of Architecture (2016 e 2019) e Nahmad Projects (in collaborazione con Francesco Bonami a Londra e miart 2017, Milano). Silk, la sua creazione per il Chelyabinsk Contemporary Dance Theater (Russia) è stata nominata come Best Production e Buscarini come Best Choreographer della stagione 2016/17 per il Golden Mask Festival 2018 al Teatro Bolshoi di Mosca. Negli ultimi anni si è avvicinato alla regia d’opera lavorando come assistente e dirigendo titoli contemporanei e di tradizione in Regno Unito, Italia e Germania.

Francesca Lando

Francesca Lando (Immuto) è un’artista visiva. Il suo lavoro consiste principalmente in installazioni immersive, spesso ispirate da intersezioni di scienza e spiritualità e realizzate attraverso collaborazioni interdisciplinari.  Il suo interesse per il potere trasformativo degli spazi e le capacità cognitive del corpo si intreccia con l’esperienza accumulata nel mondo della comunicazione. I suoi progetti giocano con i sensi e il senso di sé per narrare storie che non si possono raccontare solo a parole, in un’indagine a lungo termine sui concetti di identità e unione. I lavori presentati al pubblico finora includono Light of the Forest 2018-2019, installazione immersiva e sensoriale selezionata per Art Fair Finland 2019 e Once Upon Us 2019, installazione, laboratorio e dibattito interdisciplinari sviluppati in collaborazione con la Queen Mary University e il London Festival of Architecture.

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