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«Sagre estive e serate musicali in difficoltà a causa del Covid: chiediamo aiuto ai nostri fans per il nuovo disco»

L'appello della storica band piacentina dei "Cani della biscia", in un settore - quello degli eventi - in grande affanno. Le donazioni dei fan per riuscire a concludere la registrazione del nuovo album, interrotto dal lockdown e senza le entrate dei live estivi

Anche se l’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19 sembra in continuo calo e più sotto controllo, le problematiche a livello sociale ed economico sono ancora tante ed interessano numerose categorie. Nella stagione estiva, in particolare, sono le sagre e le feste paesane ad essere state quasi completamente eliminate dal calendario, vista la grande difficoltà nel mantenere il distanziamento sociale ed evitare assembramenti: di riflesso, i lavoratori del settore degli eventi e della musica continuano ad essere in grande difficoltà.

E’ il caso anche della storica band piacentina dei Cani della Biscia che, nel pieno della registrazione della loro settima fatica dal titolo “Vuoi quei kiwi”, hanno dovuto interromperne la creazione e dire addio a buona parte delle loro esibizioni estive. Ma nonostante il morale basso e lo sconforto, i ragazzi non si sono arresi: per fare vedere la luce al nuovo disco hanno deciso di chiedere l’aiuto ai propri fans tramite donazioni sul portale ulule.com, attive fino al 21 agosto. I fondi raccolti verranno utilizzati per pagare lo studio di registrazione, la grafica e tutte le spese legate alla stampa e alla distribuzione delle copie. All’interno del portale vi è la possibilità di dare un semplice contributo, di acquistare il disco in formato sia fisico sia digitale, oppure di assicurarsi un concerto della band o dei singoli elementi, con la possibilità di comporre a propria scelta la formazione da far esibire a casa propria per un evento privato.

«A causa della pandemia abbiamo perso vari concerti e, diversamente dagli altri anni, non abbiamo potuto fare affidamento su questo importante sostegno economico» spiega il batterista del gruppo, Carlo Cantore. «Non riuscendo a mantenerci da soli, abbiamo pensato di rivolgerci ai fans e a chiunque voglia darci una mano, chiedendo di acquistare il nostro nuovo disco qualche mese prima della produzione, in modo da prenotare la propria copia e averla una volta pronto». 

Una situazione, quella del lockdown, difficoltosa sotto tanti punti di vista: «Come gruppo, i nostri impegni musicali si concentrano da maggio ad ottobre. A partire da febbraio, però, si iniziano a pianificare le feste estive, quindi il danno c’è stato in questo senso. Nel mese di luglio, dove solitamente arrivavamo ad avere anche dieci serate al mese, ne abbiamo due; su agosto inizia a muoversi qualcosa adesso e abbiamo alcune situazioni da valutare a livello di manifestazioni più piccole e contenute, rispetto alle sagre più famose e attese dai piacentini. Anche come singoli il danno è stato importante, in quanto quattro elementi su cinque fanno i musicisti e a livello di insegnamento, ad esempio, si è fermato tutto», continua Cantore. «Le prime fasi dopo la chiusura sono state brutte ed eravamo molto demoralizzati, in quanto non si vedeva una fine a questa drammatica situazione. Fortunatamente nell’ultimo periodo ha iniziato a muoversi qualcosa, riuscendo a fare le prime suonate dal vivo e non più via web come durate la quarantena».

Quello in uscita sarà un disco più maturo, frutto di cambiamenti interni ma anche del complicato periodo appena trascorso: «E’ il primo lavoro che facciamo con Alain Scaglia, il nuovo cantante, e fin dal principio siamo stati particolarmente stimolati. Siamo molto contenti delle canzoni, che trattano temi classici a noi cari come salumi e ristoranti, ma che spaziano anche al ritrovamento del Klimt e a divertenti paragoni tra i bikers delle valli piacentine e quelli americani», conclude. «Il disco sarebbe dovuto uscire a fine maggio, con una presentazione e con la successiva vendita durante i live d'estate. Siamo circa a metà dell’opera: avevamo già iniziato le sessioni in studio prima del virus, registrando alcuni pezzi. Una volta raggiunto il budget ci rimetteremo subito al lavoro anche con tutto il resto, per fare uscire il disco al massimo a novembre».

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