Mercoledì 6 marzo il metodo Pirandello in scena al Municipale
Da questa sera si recita a soggetto, ovvero si improvvisa. E così Paolo Rossi con la sua compagnia di giro, prendendo le mosse dalla commedia di Pirandello “Questa sera si recita a soggetto”, condurrà il pubblico in un viaggio sì pirandelliano, ma anche profondamente attuale. “DA QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO! Il Metodo Pirandello” va in scena al Teatro Municipale di Piacenza mercoledì 6 marzo alle 21 per il cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa 2023/2024, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Iren, MIC e Regione Emilia-Romagna. Uno spettacolo che segna l’atteso ritorno al Municipale di Paolo Rossi, che avevamo visto l’ultima volta nel gennaio 2017 con lo spettacolo “Molière: la recita di Versailles”, sempre grazie a Teatro Gioco Vita.
Come prevedere cosa accadrà durante lo spettacolo che vedremo il 6 marzo? Dipende dal pubblico, dal clima, dagli attori, da chi sceglierà di parlare per primo. A soggetto, ovviamente; a braccio, con dei punti fissi ma senza copione. Si parte dalla pièce di Pirandello, il quale nell’avvertenza posta in testa al terzo dramma della “trilogia del teatro nel teatro” si premura di scrivere al primo rigo: “L’annunzio di questa commedia, così nei giornali, come nei manifesti, dev’esser dato, senza il nome dell’autore”. Ovvero senza il suo di nome. E nell’elenco degli attori e delle attrici in cartellone mette al primo posto: “col concorso del pubblico che gentilmente si presterà”.
Paolo Rossi da un lato parla direttamente con Luigi Pirandello e si lascia consigliare e portare avanti nella trama, dall’altro resta e rimane ancorato alla realtà, e a come la realtà odierna e più spiccia non possa non entrare inevitabilmente in qualsiasi cosa che sia viva come il teatro. La vita nel teatro, dunque, ma anche il teatro nella vita, ovvero il nostro bisogno continuo di mostrarci performanti in tv e sui social. Forse ci siamo tutti trasformati in personaggi tragicomici in cerca d’autore.