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Consiglio, la maggioranza “rischia” sull’attuazione del programma e fa saltare il voto

I "Moderati" decidono di astenersi e, complici diverse assenze, la maggioranza sceglie di far saltare la votazione sulla variazione di bilancio e sull'attuazione dei programmi dell'amministrazione. Il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio per il carabiniere Luca di Pietra

Il Consiglio comunale del 29 settembre si è aperto nel segno del cordoglio per la tragedia che ha coinvolto l’arma dei carabinieri a seguito della morte dell’appuntato Luca di Pietra. «Esprimo cordoglio all’arma – ha dichiarato Tommaso Foti (Fd’I) - i cui componenti rischiano la vita per la nostra sicurezza». Il consigliere ha evidenziato anche l’episodio di via Riva, dove il 28 settembre un gruppo di ecuadoriani ubriachi ha aggredito due poliziotti. «Non si può chiedere il martirio o il porgere l’altra guancia a chi deve difendere l’ordine pubblico. Non sono dei san Sebastiani. La comunità ecuadoregna non è nuova a episodi del genere e a risse. Incontriamo i rappresentanti di questa comunità locale e facciamo presente che c’è tolleranza finché vi è l’educazione e il rispetto delle norme. È strano organizzare per quattro giorni il Festival del diritto – ha rilevato Foti - nel momento in cui i diritti più elementari non sono fatti rispettare da chi ne ha il compito. Vi siete già preoccupati del titolo del prossimo anno, pensate una volta per tutte a un argomento più attinente: “la sicurezza dei cittadini”. Questo viene prima di ogni altro diritto».

«L’ordine nazionale degli architetti – ha riportato Andrea Gabbiani (M5S) - segnala anomalie nel bando per i lavori della chiesa del Carmine. Mi auguro che siano solo dicerie». «Troppe volte – ha invece fatto presente Marco Colosimo (Piacenza Viva) - siamo sorpassati dagli organi di stampa. Veniamo a sapere le decisioni della giunta tramite i giornali. Dovete rendere conto a noi consiglieri di quello che fate e avere un confronto. Non lamentatevi se poi la minoranza decide di cavalcare la protesta come nel caso del taglio alle merendine. Alcuni “big” hanno rifiutato di venire al Festival, io ho ascoltato interventi interessanti ma alcuni erano anche terrificanti. Questore e prefetto invece sono presenti a tutte le inaugurazioni, ma si dimostrano incompetenti e inefficaci: lo dimostra il caso degli ecuadoregni». «Ero presente all’inaugurazione di Eataly – ha spiegato Filiberto Putzu (Fi) -, un’opportunità realizzata dopo 6 anni di cui speriamo si colgano i frutti. Eataly è un privato che investe a Piacenza supportato dall’amministrazione comunale che concede l’immobile gratuitamente per 30 anni. C’è stata tanta autoreferenzialità da parte della sinistra su questo, ma alla gente, se il servizio è buono, questo non interessa, come nel caso dei supermercati delle Coop. Ho però saputo che l’assessore Piroli intende denunciare alcune persone per diversi commenti sul caso “merendine”. All'assessore ricordo che in politica si “danno e si prendono”, è finito il tempo in cui potete fate quello che volete senza rendere conto».

Luigi Gazzola ha illustrato ciò che è stato fatto nel corso degli ultimi mesi che rispecchierebbe l’attuazione dei programmi dell’amministrazione. «Sulla riqualificazione urbana – ha spiegato l’assessore al bilancio - abbiamo fatto molto. A giugno abbiamo trasferito il mercato ortofrutticolo, che apre nuovi orizzonti per via Colombo. Abbiamo portato avanti il discorso su Borgo Faxhall, presentato il masterplan di piazza Cittadella. A luglio inaugurato i lavori di riqualificazione sul lungo Po e recuperato il bastione di Porta Campagna. Ora è stato aperto Eataly alla Cavallerizza, abbiamo effettuato i lavori di posa del teleriscaldamento in via Dante. Abbiamo inoltre organizzato – riassumiamo l’intervento dell’assessore - un Festival del Diritto che non ha risentito della crisi del settimo anno. Abbiamo ottenuto finanziamenti europei e presentato progetti. Per quanto riguarda la sicurezza, in via Roma occorre una risposta sociale oltre che di ordine pubblico: per questo abbiamo pensato al progetto di Porta Galera 3.0. La polizia municipale non è una sorta di “Rambo”, si occupa di alcune specifiche attività, dà supporto alle altre forze dell’ordine: qua, come già più volte detto, incrementeremo l’organico. Gli appalti sono gestiti sempre secondo le procedure consolidate, nessun appalto infatti è stato oggetto di contenzioso, inoltre ci siamo dotati di un mercato elettronico e 215 ditte piacentine sono state coinvolte.  Abbiamo appaltato il nuovo servizio per il trasporto scolastico e trasformato la circoscrizione 2 nell’area “Spazio 2”.

«L’area scelta per lo Spazio 2 – ha replicato Foti - è discutibile, visti anche i tanti soldi che sono spesi su questo tema. Lo spazio più idoneo era l’immobile di Porta Borghetto, usato solo un paio di volte per la Festa del Pd negli ultimi dieci anni. Che fine facciamo fare inoltre al parco della Galleana? Via Roma nel frattempo non migliora o peggiora se c’è o non c’è il progetto Porta Galera, di cui i piacentini non sanno bene cosa significa. Non c’è bisogno di corsi: chi viene qua si deve adeguare alle regole e norme di convivenza che già esistono». Foti ha contestato ancora la decisione di vendere due immobili pubblici (le sedi degli uffici comunali di via Verdi e via Scalabrini) per finanziare la riqualificazione di Borgo Faxhall. «Volete costruire la nuova stazione delle corriere entro il 2016 – ha tuonato Marco Tassi (Pdl) – ma intanto perché non è stata ancora demolita la vecchia?». «Negli ultimi dieci anni – ha continuato l’assessore Gazzola - il personale è sceso di 400 unità anche grazie all’informatizzazione: è giusto spendere qualcosa per aggiornare il personale sull’utilizzo dell’informatica. L’equilibrio di bilancio è rispettato. I tagli sono stati del 13% negli ultimi 4 anni, un risultato soddisfacente. Il sociale rappresenta il 40% del bilancio comunale, sostiene le fasce più deboli in un momento di crisi: manteniamo i servizi così come i piacentini li hanno conosciuti. Una mole di interventi di questo tipo non può essere oscurata dalla polemica sulle merendine. Non siamo un comune che dà solo il minimo indispensabile, continuiamo a erogare eccellenti servizi con le risorse che abbiamo».

«La giunta sta svolgendo il suo compito con capacità – è l’intervento di Christian Fiazza (Pd)- che ha la “forza tranquilla” del suo sindaco. Qua si danno risposte ai bisogni, Dosi è un sindaco vicino alla gente, la ascolta. Questo patto sottoscritto, ovvero le linee programmatiche nei loro 93 punti, è portato avanti. “I migliori anni son davanti a noi” era il nostro slogan in campagna elettorale, la politica è infatti speranza verso il domani: qua si vede un passaggio graduale di concretezza di anno in anno. L’eredità di Reggi sul welfare è stata mantenuta: non tagliamo nulla. C’è un welfare generativo, non più assistenziale, che segue il “do ut des”, ti dò qualcosa ma voglio vedere dei miglioramenti».«In queste linee programmatiche – ha rilevato invece Colosimo - non ci sono indicazioni precise e concrete su Expo 2015 e sul futuro del nostro polo logistico».

L’ultima dichiarazione di voto, quella del consigliere Lucia Rocchi (Moderati), sancisce il colpo di scena di giornata. «Abbiamo stima verso l’assessore Gazzola – spiega Rocchi anche a nome di Roberto Colla – che è puntuale nelle risposte. Avremmo preferito votare la variazione di bilancio in modo separato dall’attuazione delle linee programmatiche. Alla variazione avremmo votato favorevolmente, ma per una questione politica, ci asteniamo dal voto sulle linee programmatiche. Riconosciamo che ci sono cose fatte e avviate che sono valide, ma vogliamo esprimere il nostro disappunto per il modo di lavorare della giunta. Non ci piace sapere le cose dalla stampa, senza essere prima discusse in consiglio. Questo è un piccolo segnale che lanciamo, siamo in maggioranza, la sosteniamo come presenza, ma vogliamo farvi capire che esiste il consiglio comunale». A questo punto, fatti due conti in tasca, la maggioranza rischia di non avere i numeri sufficienti per approvare i due documenti – a causa di diverse assenze -  e il Pd decide allora di assentarsi dal voto, lasciando all’aula questo responso: 16 presenti, 12 votanti. La seduta è perciò sospesa per un quarto d’ora per mancanza del numero legale.  Viene richiamato telefonicamente in aula in fretta e furia Carlo Pallavicini di Sinistra per Piacenza a dare manforte (gli altri assenti: il sindaco Dosi in trasferta in Giappone, Giovanni Castagnetti, Michele Bricchi). Pallavicini ritorna a Palazzo Mercanti, mentre Roberto Colla (Moderati) fa notare a gran voce il suo evidente disappunto verso l’atteggiamento della maggioranza. Alle 19.23 anche il secondo tentativo va a vuoto: anche questa volta il Pd fuoriesce dall’aula e rimangono solamente 15 presenti. La votazione è rinviata al prossimo consiglio comunale, tra le polemiche della minoranza che contesta il comportamento dei colleghi.  «Questa maggioranza – chiosa Tassi – è divisa su tutto, si dovrebbero dimettere in blocco tutti i consiglieri». «Io mi sono presentato in aula per spirito di servizio verso la città – ha commentato in chiusura proprio Pallavicini - ma rilevo che questa magra figura rimediata dalla maggioranza in consiglio comunale sia anche segno dei tempi: certi partiti sono diventati dei territori di conquista perdei corsari che con la politica hanno poco a che fare e coltivano invece interessi più nel campo dell’economia».

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