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Asp “Città di Piacenza”, la Provincia medita di uscire

I conti in rosso del 2020, del 2021 e probabilmente anche del 2022 preoccupano l’ente di via Garibaldi. Calza: «Un recesso è la soluzione migliore». Barbieri: «Se ne può parlare»

Asp “Città di Piacenza”, società partecipata al 94% dal Comune capoluogo, da quando è scoppiata la pandemia, presenta numeri in perdita. Nel 2021 il passivo è di 790mila euro. Nel 2020 fu di 1,2 milioni di euro. Per il 2022 si parla di un bilancio previsionale da -184mila euro. Il Comune di Piacenza ripiana il rosso. Per questi motivi il Consiglio provinciale, riunitosi il 30 novembre, si è posto il problema del mantenimento della sua presenza all’interno della società. L’ente di via Garibaldi detiene un 5%, perciò il ripianamento delle perdite è una cifra di poco conto (28mila euro), rispetto a quella di Palazzo Mercanti. Ma si sollevano alcuni dubbi sul futuro.

«Ha ancora senso la nostra presenza – ha detto la consigliera provinciale del Pd Patrizia Calza – in Asp? Parliamone, anche di fronte a queste perdite. Anche perché non ricordo un atteggiamento del genere nei confronti di Asp Azalea quando ha avuto problemi economici. Un recesso forse è la soluzione migliore». «Il discorso si può approfondire – ha ammesso la presidente Patrizia Barbieri -, ne riparleremo con un passaggio formale».

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