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Consiglio, maggioranza “in vacanza” ancora una volta: seduta sospesa

Nel momento decisivo l'opposizione lascia in panne nuovamente la maggioranza, alle prese con consiglieri in vacanza, giustificati e assenti. È la seconda volta consecutiva: bloccata la delibera sull'utilità pubblica della riqualificazione dell'area del Consorzio agrario

«Qualcuno qui deve cambiare mestiere». Sbotta così Guglielmo Zucconi (Gruppo Misto) nel momento in cui per l’ennesima volta – e per due volte consecutive negli ultimi due consigli comunali – la maggioranza si ritrova senza il numero legale in aula. Tra giustificazioni varie, vacanze fuori città, impegni professionali e personali, i forfait tra i banchi del Pd sono diversi e costano caro alla maggioranza, che non trova l’appoggio di centrodestra e 5 Stelle, disponibili a garantire il numero legale durante comunicazioni e ordini del giorno, ma pronti a lasciare in panne l’Amministrazione nel momento decisivo delle votazioni degli atti. Dopo la commissione speciale sull’inquinamento – proposta da Andrea Tagliaferri del Pd – è stavolta il turno dell’accordo con la società Terrepadane per la riqualificazione dell’area del Consorzio Agrario a finire in stand by, in attesa di tempi migliori per il pallottoliere della maggioranza. 

Durante la seduta del 25 luglio l’assessore all’urbanistica Silvio Bisotti aveva difeso l’accordo tra il Comune e il Consorzio agrario, che nei mesi scorsi ha proposto di riqualificare l’area – in degrado - di sua proprietà, assicurando al pubblico una fetta degli investimenti e degli spazi. «Con l’atto di oggi – ha esordito Bisotti in aula - vengono approvate le qualificazioni e le indicazioni di massima sull’aspetto pubblico del progetto di riqualificazione dell’area. Sono opere e attività realizzate in aggiunta a quelle standard per interventi di rigenerazione urbana del genere. Opere in più per compensare il pubblico. Le opere che vogliamo proporre sono la sede unica della Polizia Municipale (collegata con la protezione civile) in due fabbricati di via Colombo con parcheggi per il ricovero del parco mezzi del corpo; la realizzazione di attrezzature per l’infanzia (asilo nido o scuola materna); uno spazio verde, un collegamento tra la Lupa e il cimitero (una via parallela all'asse di via Colombo)». Le attività richieste dall’Amministrazione sono anche alcuni studi finanziati da Terrepadane. «Uno studio economico di marketing territoriale per individuare nuovi scenari di crescita sulle gerarchie e funzioni urbane e uno studio sul riassetto urbano per vedere la situazione e il rilancio del commercio.  «C’è interesse per la città: è una proposta che si realizza sub-judice se c’è l’accordo di programma. Si ritornerà ancora in consiglio comunale per l’approvazione definitiva del progetto finale».  Le linee generali di indirizzo erano già state presentate nella precedente delibera.

Contrari al progetto i 5 Stelle, che hanno reso pubblico un esposto rivolto al prefetto Anna Palombi, che denuncia la presunta irregolarità dell’intero atto. «Non vediamo garanzie – ha spiegato il capogruppo Mirta Quagliaroli - su eventuali modifiche alle linee di guida. Soprattutto dopo quanto accaduto per Borgo Faxhall. Sono atti generici,  nulla è certo: abbiamo più di una perplessità. Per voi l’interesse pubblico è fare aree commerciali. La procedura per noi è irregolare, c’è troppa fretta, perché non si segue una procedura normale?. La proposta di Terrepadane ha le caratteristiche di un “accordo con i privati”, non quello dell’accordo di programma. Non ci sono i requisiti stabiliti per legge. Ci vuole inoltre una conferma della Provincia e della Regione sulla correttezza del procedimento della Giunta». Ha condiviso l’intervento dei grillino anche Marco Tassi del Pdl, che ha ricordato i dietro-front sul comparto di Borgo Faxhall e la questione dell’illuminazione pubblica che ha provocato numerosi dissensi interni. «Se volete realizzarlo veramente dovete cambiare completamente il traffico della zona, ci vorrebbero venti sopraelevate per passare con l’auto in quell’area. In tre pagine volete liquidare la questione».

Molto perplesso sulla pratica Tommaso Foti (Fratelli  d’Italia). «I progettisti di Terrepadane – ha ribadito in aula - vennero in commissione a dire che le loro erano solo idee. L’unica preoccupazione di Bisotti è salvare la società che ha fatto caos su Borgo Faxhall. La pratica esce sempre dagli obiettivi urbanistici. Non c’è una linea di indirizzo, soprattutto sulla parte commerciale. Cosa ci si mette dentro? Un supermercato alimentare? Cos’altro? Su oltre 14mila metri quadri non sappiamo cosa ci mettete. Non mi sembra comodo mettere la sede della Municipale in via Colombo. È difficile per voi avere almeno un poco buon senso: il tema dei collegamenti stradali è importante. Una strada parallela – una “via Colombo bis” – sarebbe ideale, ma nel documento non viene minimamente citata. Non chiamo in causa il tema dell’asilo: sarebbe l’unico in cui si farebbe fatica ad avere una sezione di italiani, visti i numeri dei residenti stranieri della zona. Inoltre non si può inserire in quell’area dell’edilizia residenziale pubblica vicini a quelli dell’epoca fascista. Non potete costruire altri palazzoni popolari lì. E di studi territoriali di marketing ne sono stati già fatti una decina negli ultimi anni: non serve a niente. E chi ci dice che Terrepadane ci mette la faccia fino alla fine del progetto? È nata dall’unione di più consorzi, se un domani si fonde con altre realtà, che garanzie abbiamo? Si tratta pur sempre di un intervento che verrà realizzato nei prossimi 4-6 anni».

«Prendo atto della sottolineatura di Quagliaroli – ha replicato Bisotti-, ma il percorso amministrativo è stato concordato in Provincia e Regione. Con oggi diamo soltanto delle indicazioni alla giunta per elaborare sotto alcune condizioni un accordo. Noi abbiamo preso atto di una proposta di privati, gli uffici comunali non hanno modificato gli accordi. Delle volte prevale un clima di accelerazione delle pratiche, non si possono bloccare pratiche e interessi pubblici. Qua si possono portare a casa più vantaggi di quelli necessari. Chiamatela fretta, sollecitazione, aiutino: io come amministratore sto facendo il mio dovere. Non dico che andrà a buon fine, loro dicono che ci vogliono minimo 5 anni per avviare questo percorso. Se potessimo dare una risposta alla sede dei vigili, al vicino contesto di Borgo Faxhall – visto che c’è una connessione tra i due comparti - , perché bloccare? Se Terrepadane cambierà la sua veste societaria sarà la subentrante ad occuparsi del progetto. Gli studi sono a carico della proprietà. E tra gli studi c’è anche quello sulla viabilità, dentro e fuori dal comparto. C’è stato “un eccesso di scarso ottimismo” nei confronti di un’iniziativa del genere». «Bisotti ha detto banalità in mala fede, gioca a non far capire la delibera. Non è vero che deleghiamo la giunta a decidere» - ha replicato ancora Foti -.

Al momento della votazione dell’emendamento di Lucia Carella del Pd, si è palesato nuovamente – a distanza di 7 giorni dall’altro sfortunato episodio - lo spettro della mancanza del numero legale. Centrodestra e 5 Stelle sono usciti dall’aula poco dopo le 19 di sera, lasciando la maggioranza in braghe di tela. A votare erano presenti solamente 12 consiglieri. La votazione è stata annullata e la seduta ha subito l’interruzione. Dopo un quarto d’ora la seduta è stata nuovamente riaperta per l’ultima conta. Ma al segretario comunale è rimasto solamente da registrare che un’altra buona parte della maggioranza ha abbandonato Palazzo Mercanti. Erano infatti dentro l’aula nove persone: insieme alla minoranza solamente Stefano Perrucci (Pd), Giovanni Castagnetti (Piacentino con Dosi) e Roberto Colla (Moderati), oltre al sindaco Dosi e al presidente del consiglio comunale Christian Fiazza. Rimane solo da capire se il Pd riuscirà a ritrovare i consiglieri “dispersi” e in vacanza in tempo per un eventuale consiglio comunale del 1 agosto.  

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