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Giovani Padani: «Pallavicini non deve permettersi di associarci all’incendio di Caratta»

Zandonella e Rancan intervengono sull'attacco di Pallavicini in merito all'incendio doloso avvenuto nella frazione di Gossolengo: «E’ venuto a insultarci lui quando c’era Salvini in via Pozzo»

Duro intervento dei Giovani Padani di Piacenza a seguito delle dichiarazioni del consigliere comunale Carlo Pallavicini (Rifondazione Comunista), il quale, durante l'ultima seduta del consiglio comunale, se l'è presa con "la retorica dell'odio a firma leghista", facendo l'esempio dell'incendio doloso che ha subito lo stabile che doveva ospitare decine di immigrati a Caratta, a cui ha detto di contrapporre "la retorica della solidarieta". «Pallavicini non deve minimamente permettersi di insinuare che i responsabili dell'incendio siano i leghisti - esordisce Luca Zandonella, coordinatore provinciale dei Giovani Padani - perchè è un'accusa gravissima per cui potremmo agire per vie legali. Noi abbiamo il sacrosanto diritto di denunciare il disagio sociale che si sta creando a causa di un'autentica invasione di immigrazione clandestina, è nostro dovere scendere a fianco dei cittadini che si ribellano. A Caratta - prosegue Zandonella, anche vicesegretario provinciale della Lega Nord - volevano portare una trentina di immigrati in una frazione di 25 persone: era un progetto fuori da ogni logica per cui abbiamo protestato, pacificamente, alla presenza di Matteo Salvini e del comitato di cittadini della frazione. Mi piacerebbe vedere da parte di Pallavicini una "retorica della solidarietà" anche a favore delle famiglie piacentine in grave difficoltà, e non preoccuparsi sempre e solo degli ultimi arrivati».

Sul tema interviene anche il neoconsigliere regionale Matteo Rancan: «Pallavicini, invece che attaccare la Lega Nord dove non c'entra nulla, dovrebbe chiedersi chi sta foraggiando questa invasione e chi ci guadagna nell'ospitare decine di migliaia di immigrati. Ricordo che solo il 10% di chi è sbarcato ha ricevuto lo status di "profugo" e che quindi dietro c'è una precisa regia. La "retorica dell'odio" - continua Rancan - è proprio la sua, non la nostra: è capace solamente di attaccare e denigrare gli avversari, andando letteralmente a "rompere le scatole" durante le manifestazioni altrui. Io non mi sognerei mai di intromettermi in manifestazioni della sua area politica, mentre Pallavicini spesso e volentieri viene a disturbare le nostre; emblematico l'ultimo caso in via Pozzo alla presenza del nostro segretario Salvini, dove è venuto a disturbarci urlando qualsiasi tipo di insulto. Per fortuna il suo seguito è veramente esiguo, infatti, insieme a lui, c'erano la bellezza di quattro persone. "Caro" Pallavicini, invece che pensare ad insultare noi, cerca di farti qualche seguace in più...»

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