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Venerdì, 26 Aprile 2024
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I consiglieri comunali entrano alla “seconda ora” come a scuola

Spiacevole episodio capitato nella prima seduta del 2016: su 32 consiglieri, erano presenti in aula al momento dell’appello solo in 14

Giovedì 7 gennaio sono regolarmente riprese le lezioni – dopo le vacanze di Natale - nelle classi di tutte le scuole di ogni ordine e grado di Piacenza. Al suono della campanella migliaia di studenti della città sono rientrati nelle rispettive aule, per continuare argomenti e programmi lasciati in sospeso con i docenti a dicembre. Non si può dire che al suono della campanella della prima seduta del consiglio comunale del capoluogo – convocato per le ore 16 dell’11 gennaio – i nostri rappresentanti a Palazzo Mercanti abbiano risposto con puntualità all’appello del segretario generale Vincenzo Filippini. Alle ore 16.13, con un abbuono di tempo di ben tredici minuti sull’orario della convocazione, erano presenti in aula solamente 14 consiglieri comunali. Su 32. Fosse successo in una scuola cittadina, la maestra di turno, vedendosi più di metà aula vuota, avrebbe sicuramente segnalato lo spiacevole fatto al dirigente scolastico. Qualche assente era giustificato – ne abbiamo contati tre -, mentre una buona parte ha optato per la classica “entrata alla seconda ora”. Solamente alle ore 16.59, un’ora dopo il corretto inizio della seduta, si è raggiunto il numero legale sufficiente, ovvero la metà degli eletti più uno: 17.

Essì che la seduta non pareva neanche delle più banali: il sindaco Paolo Dosi tornava ufficialmente in aula dopo la lieve ischemia che l’ha colpito a inizio dicembre – costringendolo a un periodo di riposo forzato –, e si doveva discutere del futuro del termovalorizzatore di Borgoforte e del destino dei rifiuti urbani locali (e di quelli speciali). Ritardi come quelli occorsi nel pomeriggio dell’11 gennaio presentano anche costi da non sottovalutare per la collettività: ritardando i lavori, si sono discusse di conseguenza meno mozioni e interrogazioni. Più mozioni e interrogazioni rimangono in sospeso sul tavolo, più consigli comunali bisogna convocare nelle settimane e nei mesi successivi. Per ogni seduta un consigliere percepisce un gettone da 81 euro, (anche se arriva con notevole ritardo o presenzia anche solo per cinque minuti). Al meticoloso presidente del consiglio comunale Christian Fiazza – da qualche mese sullo scranno più alto dell’aula – non sarà di certo sfuggito che l’andazzo non è nuovo a Palazzo Mercanti, e che molti consiglieri – non tutti, fortunatamente -, in modo bipartisan, arrivano un po’ troppo in ritardo (o rimangono solo pochi minuti) ad ascoltare e discutere di Piacenza e dei piacentini con i colleghi.

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