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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

I programmi di Rizzi e Barbieri a confronto: la sicurezza

Il confronto tra i programmi elettorali dei due candidati sindaco di centrodestra e di centrosinistra che si sfideranno al ballottaggio del 25 giugno

Cosa propongono Patrizia Barbieri (candidata sindaco del centrodestra) e Paolo Rizzi (candidato sindaco del centrosinistra) sui più importanti temi strategici che coinvolgono il presente e il futuro di Piacenza? Conosciamo meglio i due candidati sindaci, che si sfideranno al ballottaggio del 25 giugno. In questa sesta e ultima puntata scopriamo i loro programmi sulla sicurezza.

IL PROGRAMMA DI PAOLO RIZZI

Welfare e sicurezza, Piacenza si‐cura

Vision e Obiettivi

Il diffuso senso di vulnerabilità (alimentato da un terrorismo talvolta più mediatico che reale) induce atteggiamenti di chiusura (insorgono vecchi e nuovi tribalismi, proliferano radicalismi di ogni tipo, cresce l’illusione di poter placare l’ansia dell’insicurezza con l’affermazione di leadership “forti” ed esclusive) e accentua i fenomeni dell’autoreferenzialità e della solitudine che, paradossalmente, aumentano la percezione dell’insicurezza.

Lo slogan “Piacenza si‐cura” tenta di spezzare questo circolo vizioso rispondendo alla  legittima esigenza di sicurezza dei cittadini con un investimento condiviso sulla ricostruzione delle reti solidali, formali e informali.

Piacenza si‐cura: tenere il punto sul concetto di rispetto. Il rispetto (per le regole, per sé stessi, il prossimo, i beni pubblici) chiama fiducia e voglia di conoscere. È la chiave di volta per aggredire le questioni di bilancio, decoro urbano, sicurezza, ambiente, civile convivenza. È prima di tutto rigore. Che si parli di accoglienza, assegnazione case popolari, concessione di contributi, scelta dei partner del privato sociale per la gestione integrata dei servizi, riscossione rette per asili o strutture, non saranno considerate corsie preferenziali o comportamenti non tutelanti per il prossimo, sia esso il collaboratore, il vicino di casa, l’intera comunità. La città si‐cura è inflessibile con i furbi, contrasta l’evasione fiscale e l’indifferenza. Sta aumentando la percezione di una maggiore insicurezza e di un peggioramento drastico del livello di microcriminalità, che non è supportato dai dati sui delitti effettivi che in realtà sono in diminuzione grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine. Occorre comunque ridare ai piacentini un senso di presenza dell’amministrazione che sia tradotto in azioni concrete ed efficaci, anche attraverso la valorizzazione del Corpo di Polizia Municipale la cui efficacia e competenza devono essere riconosciute e valorizzate. La città si‐cura esige dai suoi partner territoriali trasparenza nella destinazione e gestione delle risorse e si dota di sistemi di valutazione e di verifica degli esiti dei progetti e delle azioni intraprese con le risorse della comunità. La città si‐cura recupera gli spazi abbandonati con nuove destinazioni positive di carattere produttivo o culturale, de‐burocratizza, mette a disposizione aree e facilita l’aggregazione, l’associazionismo, le relazioni. È attenta a coinvolgere i cittadini nella lotta al degrado urbano, nelle azioni di solidarietà, nella conoscenza dei bisogni di welfare e nello studio delle risposte.

Progetti obiettivo I

Potenziare il Patto di reciprocità – ogni cittadino che riceve aiuto e assistenza in termini di risorse economiche o accoglienza ha il dovere di rendere quota parte di questo sostegno, rimettendo in circolo a favore dell’intera comunità le proprie esperienze, competenze, disponibilità. Alle persone adulte già inserite in questo programma, occorre aggiungere i nuclei con minori assistiti dai servizi e i richiedenti protezione internazionale. Proprio a proposito dei profughi, proponiamo un concordato di accoglienza garantito dalla Prefettura tra tutti i soggetti gestori individuati sul territorio, perché si attivino a introdurre azioni di reciprocità in coordinamento con il Comune di Piacenza per ogni ospite in carico.

Creare un’équipe multi professionale di coordinamento (assistenti sociali, psicologi, pedagogisti) formalmente riconosciuta per la tutela minori e minori non accompagnati.

Presidiare, sostenere e potenziare il progetto di Emporio solidale, che per  l’Amministrazione diventerà il simbolo del nuovo welfare di comunità. A tal proposito ci s’impegna a rendere strutturale il sostegno economico annuale e la partecipazione del Comune di Piacenza nell’associazione di secondo livello nata per la gestione dell’area e delle attività. Funzionale a questa filosofia, potrebbe essere l’istituzione di una Fondazione di comunità da introdurre con una sperimentazione avanzata in collaborazione con la RER per l’introduzione della moneta complementare affinché sia utilizzata anche per pagamenti all’interno dell’Emporio Solidale e di alcuni rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Progetti obiettivo II

Introdurre in forma sperimentale la figura dell’Amministratore sociale di quartiere, inteso come  facilitatore  di  scambi  e  di  relazioni.  Reti  di  cittadini  accompagnate  da  una figura specifica per favorire l’uso comune e intelligente dei beni, nella prospettiva di un’economia circolare di condivisione solidale. Questo consente di potenziare il Servizio di quartiere su tutta la città con il contributo del Terzo Settore (esistente o formato ad hoc).

Estendere il Portierato sociale in ogni comparto ERP. 3.Completare copertura città con altri Centri famiglie.

Attivare i Comitati consultivi circoscrizionali, come aggregatori dei gruppi di controllo di vicinato, incubatori di cittadinanza attiva e reti civiche (Social Street), con funzioni non solo di sorveglianza e sicurezza, ma anche di prossimità ai bisogni dei cittadini più fragili, oltre che di promozione di nuove forme di vicinato che diano una spinta mirata a restituire calore, volto, identità alle relazioni nei quartieri, nei territori, in luoghi reinventati e strappati all’anonimato e all’abbandono.

Proporre il progetto di partecipazione e cittadinanza attiva Porta Galera 3.0 in altri  quartieri.

Sviluppare e coordinare le risorse e gli strumenti di difesa della sicurezza dei cittadini, attraverso le seguenti azioni:

- rafforzamento del coordinamento interforze: l’amministrazione si pone come obiettivo la messa in comune delle Centrali Operative, lottando contro ogni rallentamento burocratico e complessità procedurale. Verranno messe a punto le convenzioni necessarie a garantire l’azione congiunta tra la Polizia Municipale e le altre forze dell’ordine

- rafforzamento del sistema delle Telecamere per la videosorveglianza, anche attraverso il raccordo con il sistema di controllo privato, come consentito dagli ultimi provvedimenti del governo. L’obiettivo è quello di arrivare a raggiungere un sistema di almeno 150 telecamere in rete al fine di monitorare tutto il territorio comunale e delle frazioni. Si punterà alla messa in funzione operativa delle Telecamere a targhe, vero e proprio sistema per combattere e prevenire il crimine organizzato sul territorio, in stretto collegamento con le centrali operative della Polizia e dei Carabinieri, arrivando ad avere almeno 20 punti di registrazione nei punti sensibili di accesso alla città

- coinvolgimento attivo dei cittadini attraverso il Coordinamento Piacentino dei Gruppi di Vicinato, con l’obiettivo di arrivare ad almeno 20 gruppi sul territorio, mettendo a disposizione risorse destinate ad iniziative congiunge per la formazione, l’aggiornamento e per il sostegno di questa importantissima attività di partecipazione e responsabilizzazione dei cittadini

- rafforzamento della Polizia Municipale, anche attraverso il completamento del processo di assunzione di undici nuovi agenti, e la centralità nel corpo nei futuri investimenti e spazi di potenziali assunzioni del comune. Rafforzamento della “Squadra Servizi Speciali”, con agenti specializzati nel contrasto alla microcriminalità, lotta al degrado e supporto alle forze di Polizia, anche attraverso il completamento di convenzioni operative con le stesse

- investimenti tecnologici per consentire agli agenti rapidità ed efficienza nell’azione, quali “strumenti per il controllo documentale” e palmari per il rilevamento targhe, sicuri che grazie alla professionalità del nostro corpo di polizia si potranno raggiungere livelli di incidenza dell’azione di sicurezza sempre maggiori

- creazione di progetti speciali sulla sicurezza attraverso l’analisi delle best‐practice prodotte in altre amministrazioni, anche attraverso forme innovative di finanziamento

- inasprimento delle pene e delle sanzioni per chi viola il degrado urbano e l’ambiente, attraverso una revisione del regolamento di polizia municipale.

Coordinare la creazione di un Protocollo Sprar provinciale per la gestione dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, che coinvolga quanti più comuni possibile. Si tratterebbe dello strumento a oggi più efficace per garantire qualità del servizio e sicurezza ai cittadini, per dare regole certe, rendicontazioni efficaci, controllo severo dei soggetti gestori, oltre che per attivare la clausola di salvaguardia che circoscrive nuovi arrivi e assegnazioni e sostituisce gli enti locali alle Prefetture nel potere decisionale delle scelte operative e strategiche.

IL PROGRAMMA DI PATRIZIA BARBIERI

SICUREZZA

La sicurezza è un diritto, sempre!

Una città sicura è una città che cresce, perché le persone che vi abitano la vivono con serenità e coloro che occasionalmente la frequentano l’apprezzano. Furti di auto, moto e biciclette vengono classificati come atti di microcriminalità; lo saranno anche ma sono dannosi per il sereno vivere dei piacentini. Sarebbe facile per noi dire , ma non è con le parole che si governano le Città.

Per contrastare le razzie che molti piacentini subiscono per mano di ladri professionali d’appartamento, oltre alla installazione di una più diffusa rete di telecamere, occorre riprendere quell’attività di prevenzione che ottimi risultati ha dato alcuni anni fa. Riteniamo quindi fondamentale richiedere il ripristino dell’operazione “Città sicure” e, quindi, l’impiego dei militari, unitamente alle Forze dell’Ordine, in attività’ di prevenzione del crimine, anche quello micro.

Non solo. La precondizione per avere una città sicura è anche quella che ognuno, in ragione delle funzioni ricoperte, si attivi affinché le regole del vivere civile siano rispettate. Liberare i parcheggi e le aree, pubbliche e private, dai posteggiatori abusivi, significa ad esempio mostrare a quest’ultimi che l’alternativa all’ozio parassitario è il lavoro. Così come occorre impedire che qualcuno, anche se fugge da teatri di guerra lontani, s’illuda di vivere di assistenza e carità per il resto della vita. La professione non esiste.

Occorre, infine, una diversa utilizzazione sul territorio comunale della polizia municipale che si manifesti anche attraverso una rete di presidi mobili e che, quotidianamente, faccia avvertire la presenza della stessa in tutte le zone della città, dalla stazione ferroviaria al centro storico, dalle zone residenziali alle periferie e alle frazioni. Proprio grazie a detti presidi mobili sarà possibile contrastare più efficacemente la prostituzione, lo spaccio di droga e il commercio abusivo.

Da non dimenticare neppure la sicurezza alimentare, con controlli igienico-sanitari da effettuarsi nei negozi etnici.

Ecco cosa faremmo per aumentare la sicurezza se fossimo al governo della città:

a. Istituire la delega alla sicurezza;

b. Riorganizzare il servizio della Polizia Municipale per avere più agenti in strada;

c. Impiegare gli agenti in strada per ripristinare la sicurezza. La Polizia Municipale deve contrastare l’abusivismo ed il degrado invece di essere impiegata solo per fare multe e per compiti burocratici. Scomparirebbe così la percezione negativa che negli anni si è creata nei suoi confronti a causa delle direttive delle ultime giunte comunali. I cittadini vedrebbero così un lavoro giornaliero dedicato alla sicurezza ed al rispetto delle regole. Disponendo di più agenti in strada si andrebbe incontro ai cittadini ed alle associazioni che chiedono maggiore vigilanza nei quartieri colpiti da furti o all’interno dei mercati, dove gli ambulanti da tempo invocano sorveglianza nei confronti di “colleghi” furbetti e contro risse e borseggi;

d. Usare con costanza e fin dal primo giorno di mandato le pattuglie in borghese (evitando per esempio le fughe di venditori abusivi alla vista degli agenti in divisa). Sarebbero poi elementi di grande novità:

e. Valutare l’istituzione dell’unità cinofila della Polizia Municipale, in modo da rafforzare il contrasto alla droga;

f. Coinvolgere le tante associazioni presenti per un maggior presidio del territorio, evitando per esempio di utilizzare agenti per dirigere il traffico davanti alle scuole (esistono associazioni di volontariato che potrebbero farlo). Inoltre altre associazioni (alpini, carabinieri in congedo, ecc.) possono essere coinvolte per controllare i parcheggi invasi da venditori abusivi;

g. Dialogare costantemente con i gruppi di controllo di vicinato, fondamentali sentinelle del territorio;

h. Far rispettare le ordinanze in materia di sicurezza (non basta scriverle!), contrariamente a chi da 15 anni le annuncia per poi lasciarle cadere nel vuoto;

i. Collocare telecamere nei punti strategici della città e controllare quelle già posizionate, visto che da tempo alcune non funzionano neppure in zone “difficili “ come i giardini Margherita;

j. Potenziare l’illuminazione pubblica per rendere la vita difficile ai delinquenti che, come è noto, sono favoriti dal buio.

k. Particolare attenzione meriteranno poi il quartiere “Porta Galera”, la zona della stazione e via Colombo, dove i risultati delle politiche buoniste della sinistra sono sotto gli occhi di tutti: spaccio di droga, risse e microcriminalità sono purtroppo all’ordine del giorno. Per queste zone l’unica soluzione sarà la tolleranza zero verso i delinquenti, evitando di buttare via ancora centinaia di migliaia di euro in progetti di “integrazione” o “agenzie di quartiere” rivolti a persone che di integrarsi non ne hanno la minima voglia. In tal senso sarà molto importante impiegare la Polizia Municipale in queste zone per garantire sicurezza a 360°. Controllo capillare del territorio, posti di blocco, controlli sulle auto e sui camioncini parcheggiati, blitz negli appartamenti sovraffollati (punendo anche i proprietari che lo permettono) saranno punti cardine nell’azione che tenterà di ridare lustro ad una zona fortemente degradata.

l. Per quanto riguarda i parcheggiatori abusivi, oltre ad aumentare i controlli con conseguenti costanti sequestri della merce di dubbia provenienza che spesso vendono, si valuterà di apportare una modifica al tagliando da esporre sull’autovettura parcheggiata. Inserendo anche la targa, oltre alla data e all’ora, questo non potrà poi essere ceduto ad altri automobilisti (come oggi accade) tramite i parcheggiatori abusivi.

m. Per ciò che concerne le moschee, ora mascherate da centri culturali islamici, faremo rispettare le regole. Non è possibile, per esempio, che le associazioni islamiche non rispettino le destinazioni d’uso dei locali, quando le associazioni piacentine le hanno sempre, giustamente, dovute rispettare. La legge è uguale per tutti e non si faranno sconti agli islamici come da anni sta facendo l’amministrazione comunale a guida PD.

Si valuterà poi l’istituzione, da Aprile a Settembre, di una pattuglia in bicicletta, che potremmo chiamare “Controllo Parchi e Giardini”, che nei due turni giornalieri avrebbe il compito di presidiare, in itinere, il piazzale della Stazione Ferroviaria che ad oggi risulta sguarnito da ogni controllo, il sottopasso di Piazzale Marconi, i Giardini Margherita e il vicino Giardino Merluzzo; successivamente, un passaggio sul Pubblico Passeggio per un controllo dei due campi gioco ivi ubicati.

Lotta alla micro criminalità

Il compito dell’Amministrazione Comunale non è certo quello di “ridurre la percezione” di insicurezza nelle persone, con interventi di tipo “psicologico”, ma di intervenire radicalmente con azioni mirate, svolte con sistematicità e costanza, (le azioni spot una tantum non hanno efficacia nel tempo), prioritariamente con la propria Polizia Municipale ma anche in collaborazione con le altre Forze di Polizia, volte ad eliminare gli elementi che generano l’insicurezza, perchè solo così si ridurrà anche quelle percepita e si garantirà una qualità di vita migliore. Sicurezza vuol anche dire consentire alle persone di potersi recare liberamente nei parcheggi delle varie attività commerciali o ad esempio al nosocomio cittadino, senza essere costretti a dover versare preventivamente “l’obolo” ai venditori ambulanti abusivi che vi sostano in permanenza, per essere certi di non trovare la propria autovettura danneggiata al ritorno. Anche in questi luoghi si dovranno effettuare controlli assidui e mirati proprio per debellare questa forma di “violenza” sulle persone. Si dice che è impossibile eliminare questi fenomeni; non è vero, perchè se si vuole, si eliminano. Infatti basta andare nei parcheggi di circa 1500 auto dei due maggiori centri commerciali della città, uno appena oltre il fiume Po, per accorgersi che non ci sono mai venditori ambulanti o pseudo parcheggiatori abusivi. Sono forse “marziani” coloro che gestiscono questi Centri Commerciali?. Semplicemente fanno controllare i parcheggi e spengono, sul nascere, eventuali tentativi di esercizio abusivo di vendita e di disturbo delle persone.

Quindi il privato commerciante ci riesce e il Sindaco con la propria Polizia Municipale no?!. La verità è un’altra. Sino ad oggi il Sindaco di Piacenza non lo ha fatto se non in alcune rarissime e sporadiche occasioni che non hanno prodotto alcun risultato.

Certo, non si risolve il problema soltanto con un assiduo controllo di Polizia. La presenza di una pattuglia di Polizia fa sicuramente prevenzione, rassicura i cittadini, ma occorre anche investire in apparecchiature tecnologiche, quali telecamere (che leggono le targhe dei veicoli) posizionate strategicamente nei punti più a rischio della città o nelle frazioni. Occorre aderire alla rete di collegamento regionale di telecamere sensibili, già in uso presso alcuni comuni della Provincia, che consente un monitoraggio continuo del territorio e che sta offrendo soddisfacenti risultati, fornendo elementi utili alle Forze di Polizia sotto l’aspetto della prevenzione nonchè utili indizi per le indagini. Queste telecamere in rete svolgono anche una funzione di controllo contro gli atti vandalici, di accertamento della microcriminalità e di prevenzione e repressione dei furti.

La sicurezza nei quartieri della città o nelle frazioni passa anche attraverso l’adozione di interventi di riqualificazione urbana ad hoc, favorendo insediamenti abitativi e commerciali in grado di portare “vitalità”, ad esempio dotando le zone più a rischio di un buon impianto di illuminazione pubblica.

E’ ovvio che per fare controlli ci vuole personale, ma soprattutto occorre disporre in modo più razionale quello che già si ha a disposizione.

Il Comune sta espletando, dopo tante promesse e annunci (il sindaco Dosi il 26 Agosto del 2014 annunciò l’imminente assunzione di 13 agenti), un concorso per l’assunzione di nuovi operatori di Polizia Municipale, concorso che dopo tre anni da quella promessa finalmente si farà. In particolare sarà vigente una graduatoria per il futuro che consentirà, in caso di necessità o pensionamenti, di fare nuove assunzioni per mantenere il Corpo di Polizia Municipale di Piacenza nell’organico previsto dalla legge regionale per la nostra città e cioè 1,20 agenti di Polizia ogni mille abitanti, che per Piacenza significa un Corpo costituito da almeno 123 operatori. Sarà nostro impegno far rispettare le indicazioni della legge regionale.

Infine, la recente conversione in legge (in tema di sicurezza) del D.L. 20 Febbraio 2017 n.14 offre importanti novità che riguardano la gestione della sicurezza nelle città e le attività operative della Polizia Municipale, anche sotto il profilo occupazionale. Tra le altre novità normative il comma 2 bis dell’art. 7 prevede che per il rafforzamento delle attività connesse al controllo del territorio in materia di sicurezza urbana, negli anni 2017 e 2018 i Comuni, nel rispetto di specifiche norme di bilancio, possono assumere a tempo indeterminato personale di Polizia Municipale. Ciò permetterà ai Comuni, in regola con i propri bilanci, l’assunzione di Operatori della Polizia Municipale, al fine di poter attuare una puntuale e costante azione di controllo del territorio e di garanzia di una migliore gestione della sicurezza urbana. A tal proposito la legge prevede un finanziamento, da parte dello Stato, di 7 milioni di euro per l’anno 2017 e di 15 milioni di euro ciascuno per gli anni 2018 e 2019, per consentire alla Polizia Municipale di dotarsi di impianti di video sorveglianza per il controllo e il monitoraggio del territorio.

Alla luce di queste normative, e di altre specifiche in materia di sicurezza, ci impegniamo sin da ora a presentare progetti tesi ad ottenere i finanziamenti necessari per dotare il comune di Piacenza e la Polizia Municipale di tali strutture tecnologiche, per poter garantire sempre migliori condizioni di sicurezza nella nostra città, compreso ovviamente il completamento e il mantenimento della pianta organica del Corpo di Polizia Municipale, attivando le assunzioni che la legge permette. Inoltre, la normativa citata consente altresì ai Sindaci di adottare specifici e mirati provvedimenti in tema di sicurezza urbana. Pertanto ci avvarremo della possibilità di adottare ordinanze per prevenire e contrastare fenomeni criminosi o di illegalità, legati allo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno o in prossimità dei locali pubblici.

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