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Il bilancio del Comune capoluogo in pillole e accessibile a tutti

“Il bilancio illustrato alla città”, online il documento di sintesi che “fa i conti in tasca” al Comune di Piacenza

Il bilancio di previsione 2024 del Comune di Piacenza illustrato alla città: una sintesi, improntata a un linguaggio accessibile e divulgativo, è pubblicata da qualche giorno in home page e nella sezione dedicata del sito web dell’ente, al link www.comune.piacenza.it/bilancio, a disposizione di tutte le persone che vogliano approfondire e comprendere meglio come funziona, dal punto di vista economico-finanziario, la gestione dei servizi fondamentali alla collettività, l’investimento di risorse per la realizzazione di nuovi progetti e l’utilizzo dei fondi derivanti dal Pnrr, da contributi dell’Unione Europea, dello Stato o della Regione Emilia Romagna.

«Crediamo che promuovere e valorizzare la partecipazione della collettività – sottolinea il sindaco Katia Tarasconi – significhi anche accrescere la consapevolezza su argomenti e questioni che non devono essere visti solo come appannaggio della politica o delle istituzioni, ma riguardano tutti i cittadini, nessuno escluso. Perché le scelte legate al Bilancio del Comune definiscono le priorità di intervento nelle opere di manutenzione e riqualificazione, le risposte alle emergenze sociali e alle fragilità, le energie e la sensibilità che una comunità dedica ai giovani, alla sostenibilità ambientale, all’innovazione del territorio”. Parole cui fanno eco quelle del vice sindaco Marco Perini. «Abbiamo voluto rendere facilmente comprensibile, a chiunque fosse interessato, un documento che in nome della trasparenza tutti hanno diritto di conoscere, ma cui molti non si accostano neppure, ritenendolo un ambito ostico e per il quale siano necessarie competenze specifiche. Invece, partendo dall’assunto che quella di Piacenza è una realtà virtuosa, in cui il debito pro-capite per ogni residente (pari a 66.24 euro) è il più basso in Emilia Romagna e ben al di sotto della media nazionale di oltre 1700 euro, ci sembrava importante andare oltre gli aspetti inerenti a una gestione oculata e a tutte le voci tecniche che compongono il Bilancio stesso, per spiegare con la massima chiarezza come viene amministrato il patrimonio della nostra comunità».

Tra grafici e brevi testi riassuntivi, vengono illustrate le sigle che definiscono ogni tassello del mosaico che muove la complessa macchina comunale – il Dup (Documento unico di programmazione), il Peg (Piano esecutivo di gestione) e il Piao (Piano integrato di attività e organizzazione) – così come il quadro sintetico dei conti di Palazzo Mercanti: dalla spesa corrente di 13.6 milioni di euro ai 14 milioni di euro attesi, per il periodo 2024-2026, dal recupero anti-evasione fiscale; dagli investimenti per 77.3 milioni nel 2024, agli oltre 150 milioni previsti allungando lo sguardo sino al 2026. «Da questi numeri – aggiunge Tarasconi – derivano ad esempio il mantenimento dell’Imu a livelli invariati, o il rispetto dei termini di pagamento a fornitori e soggetti privati con cui sono in essere contratti, entro i 21 giorni dalla ricezione della fattura».

Una tabella, tra le altre, prende in esame i cosiddetti “servizi pubblici a domanda individuale”, ovvero le attività gestite direttamente dal Comune, non obbligatorie né gratuite per legge, per le quali l’utente fa richiesta di accesso e fruizione: le mense scolastiche, che a fronte di entrate pari a 3.7 milioni di euro (derivanti dalle tariffe che ogni famiglia paga) hanno un costo di 5.7 milioni, con la differenza di due milioni di euro a carico dell’ente; o gli asili nido, i cui 7.4 milioni di euro di spese per il funzionamento sono coperti solo per il 25% (1.8 milioni) dalle rette di iscrizione, mentre i restanti 5.6 milioni di euro sono garantiti dall’Amministrazione. Considerando, oltre a queste due voci, anche il sistema dei mercati e quello museale civico, oltre agli impianti sportivi, gli introiti complessivi arrivano a 6.1 milioni di euro, ma gli 8.8 milioni mancanti, per far fronte al costo totale di 14.9 milioni di euro, devono essere sostenuti dalle casse comunali. «Vorremmo – ribadisce Perini – che le persone vedessero come vengono impiegate le tasse e cosa significa, in un territorio sano e orientato alla cultura della legalità, dare il proprio contributo affinché questi servizi fondamentali possano funzionare in modo capillare ed efficiente».

«Questo documento di sintesi – rimarca il direttore generale del Comune di Piacenza, Luca Canessa – è stato realizzato con entusiasmo e competenza dallo staff dei Servizi Finanziari, in particolare da un nucleo di dipendenti entrate da poco a far parte della squadra comunale, sotto l’egida della dirigente del Servizio Risorse Economiche Barbara Rampini e in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione. Credo che il suo valore stia anche nel far emergere il lavoro quotidiano di tutto il personale che assicura professionalità, efficienza e l’imprescindibile rispetto delle regole nella gestione dei beni pubblici, oltre a rappresentare un ulteriore passo nella direzione di un ente che intende dialogare sempre di più con il territorio e con i cittadini». Lo staff di Rampini che ha redatto il documento è composto da Chiara Bè, Giulia Garau, Valentina Guastoni, Elena Spunton e Giuliana Tedesco, tutte forze fresche assunte con gli ultimi concorsi. 

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