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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

«Il ministero dei trasporti tenga monitorati i ponti sul Po»

Interpellanza alla Camera del Movimento 5 Stelle che chiede al ministro De Micheli di «continuare la strada di Toninelli»

«In data odierna – informa il deputato del Movimento 5 Stelle Davide Zanichelli - in Aula alla Camera il sottosegretario del MIT Roberto Traversi ha risposto all’interpellanza urgente presentata dal Movimento 5 Stelle in merito alle criticità dei ponti sul fiume Po e sul bacino idrico. Nella risposta è stato messo in evidenza l’importante impegno del MIT su questo argomento, nel solo periodo aprile-giugno 2020 sono stati emessi n. 21 mandati di pagamento per un totale di 23.640.688 euro a favore di varie provincie e della società ANAS, in attuazione del decreto interministeriale 3 gennaio 2020, n. 1. In particolare euro 100mila per la provincia di Mantova, 550mila euro per la provincia di Pavia, 2,05 mln di euro per la provincia di Parma, 390mila euro per la provincia di Cremona; per quanto riguarda i ponti sul bacino del fiume Po già di competenza della società ANAS sono in fase di progettazione 16 interventi per un valore totale di circa 26mln di euro.  Lungo le arterie stradali di competenza ANAS la medesima società ha rappresentato che gli investimenti per gli interventi in corso e da eseguire sono pari a 267 milioni di euro. A valere sul Fondo per i ponti sul fiume Po, il fabbisogno assegnato ad ANAS, di cui all’allegato 3 del predetto decreto interministeriale n. 1/ 2020 risulta pari a euro 30.775.000, di cui circa 10 mln già erogati come prima annualità.
      
«Questi importanti interventi finanziari sono associati al fondo da 250milioni di euro inserito dal Ministro dei trasporti Toninelli nella legge di bilancio 2019.  Nell’illustrazione che ho fatto e nella replica del deputato mantovano Zolezzi è stato messo in luce come il bacino del fiume Po debba essere considerato unitariamente, risultano dai dati di regione Lombardia 405 mila passaggi di veicoli al giorno su questi ponti, 215 mila sui ponti stradali e 190mila sui ponti autostradali, i ponti stradali sono chiaramente più appetibili per la maggiore prossimità alle aziende e per l’assenza di pedaggi. Manca in tutto il bacino una infrastrutturazione ferroviaria adeguata».

«È stato chiesto esplicitamente dai noi deputati uno stato di emergenza per queste infrastrutture chiuse a singhiozzo o limitate nel passaggio dei mezzi pesanti (come il ponte Verdi, quello di Pievetta nel piacentino, quello di Colorno o quello di Guastalla), è stato chiesto di accelerare il passaggio ad Anas e un commissariamento unitario della ricostruzione di tutti i ponti.
È stato descritto dal sottoscritto il contesto in cui diversi ponti della provincia siano ammalorati, come il ponte di Colorno che dopo la ristrutturazione terminata un anno fa, ora necessita della progettazione del nuovo ponte che dovrà sostituirlo, dato che la sistemazione durerà al massimo altri 9 anni; o il ponte Verdi a Roccabianca (Parma), chiuso pochi giorni fa a cui il ministero ha assegnato 20 milioni che ancora la provincia di Parma non ha deciso come spendere e che forse avrà bisogno di interventi addirittura maggiori».

«Questi enti si sono dimostrati inadeguati a gestire la manutenzione negli scorsi anni, hanno difficoltà a spendere i soldi stanziati dal ministero e individuare le strade da intraprendere la ricostruzione, vanno commissariati sul settore infrastrutture strategiche o sostituiti al più presto da ANAS.  Ponti chiusi come quelli che abbiamo visto qua e là nella pianura padana in questi mesi rischiano di essere solo il campanello d'allarme di una rete di ponti che sta arrivando pericolosamente al termine della vita utile. Serve che il Ministro De Micheli affronti la situazione sulla strada di quanto fatto dal suo predecessore Danilo Toninelli anche utilizzando i fondi in arrivo dal Next Generation EU. Per il Movimento 5 Stelle rimane prioritaria la manutenzione delle opere esistenti e rimaniamo distanti da una politica che pensa solamente a cementificare opere nuove e dimentica il patrimonio esistente che rischia di cadere a pezzi».

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