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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il Pd apre la fase congressuale. Bisotti: «Vogliamo un confronto di contenuti e non di persone»

Iniziato il percorso verso le Primarie di marzo che designeranno la nuova segreteria nazionale. Il segretario provinciale punzecchia la Giunta Barbieri: «Rallentati progetti importanti come il nuovo ospedale e il Bando Periferie (Terrepadane). Per il Pd pretendo più rispetto, siamo comunque un partito votato dal 18% degli italiani»

Il Partito Democratico di Piacenza e provincia è alle prese con un altro congresso. Il più complesso, il più difficile da interpretare. Dopo le sconfitte locali (Comunali 2017 su tutte) e quelle nazionali (Politiche 2018) è infatti tempo di ricostruire le basi del partito. Il segretario provinciale Silvio Bisotti ha aperto la fase congressuale che porterà alle Primarie del 3 marzo 2019, discorso esclusivamente nazionale: non verrà rinnovata alcuna carica piacentina, la segreteria rimane invariata.

«A Piacenza il congresso – ha spiegato Bisotti - deve essere un punto di partenza, non di arrivo. Siamo l’unica formazione politica che si dà delle regole e le PHOTO-2018-12-14-15-47-00-2rispetta. Anche perché ci sono appuntamenti importanti, come le Provinciali, le Europee, le Comunali in diversi paesi e le Regionali. Dobbiamo proporci con efficacia e credibilità all’elettorato. Vorremmo che a Piacenza il confronto nei circoli e alle Primarie fosse basato sulle idee e i contenuti e non sulla biografia, la storia, l’identità dei leader o le nostalgie Ds, Margherita, civico o liberal. Un congresso aperto a tutti, vorrei che si facesse uno sforzo verso l’apertura, anche ai non iscritti. Dobbiamo andare incontro a una società che ascolta poco. I candidati nazionali sono tanti, speriamo che il dibattito metta al centro la politica e non il pettegolezzo continuo».

Bisotti, prima reggente poi diventato segretario a tutti gli effetti, si mette comunque a disposizione. Ovvero rimane in sella ma è disponibile, anche a fronte di un esito oggi difficilmente interpretabile della futura segreteria nazionale del Pd (con in ballo anche la possibile fuoriuscita di militanti verso l’ipotetico partito di Matteo Renzi), a rimettere in discussione la sua leadership. «C’è la disponibilità mia a farmi da parte quando ci saranno le condizioni giuste. Non farò il segretario tutti e quattro gli anni, è sicuro. Questa poltrona che occupo comunque è scomoda, non è delle più agevoli».

Sei sono i candidati nazionali. Si tratta del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, del segretario uscente Maurizio Martina (in tandem con Matteo Richetti), del deputato Francesco Boccia, dell'esponente dei giovani dem Dario Corallo, della presidente dell'associazione Piazzadem Maria Saladino e, infine, di Roberto Giachetti (con la deputata Anna Ascani). «Ricordo che Piacenza anticipa sempre i dati nazionali, storicamente». Dopo la chiusura delle candidature a segretario nazionale del 12 dicembre, dal 7 al 23 gennaio 2019 si svolgeranno le assemblee di circolo, con l’elezione dei delegati alla “convenzione provinciale” e la votazione dei candidati della segreteria nazionale. Il 29 o il 30 gennaio si terrà la convenzione provinciale, con l’elezione dei delegati alla convenzione nazionale. Il 2 febbraio sarà la volta della convenzione nazionale, che proclamerà il risultato di voto nei circoli, e dichiarerà aperta la fase delle primarie. Qua concorreranno i tre candidati alla segreteria nazionale che avranno preso il maggior numero di voti. Le primarie si terranno il 3 marzo e saranno aperte a tutti, non solo agli iscritti. L’esito, poi, sarà proclamato il 10 marzo.

 

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