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L’opposizione diserta le Provinciali: «Barbieri non riuscirà a svolgere i due incarichi»

Tutti i gruppi consiliari (tranne il Misto) di minoranza del comune di Piacenza non si recheranno al voto delle Elezioni Provinciali: «Non c’è un programma, le Elezioni sono una farsa. Barbieri fatica già a fare il sindaco del capoluogo, come potrà amministrare un altro ente?»

«Abbiamo sempre criticato questa anomalia del voto delle Provinciali – ha spiegato da par suo il grillino Andrea Pugni -. Sindaco e Giunta stanno avendo difficoltà e stanno moltiplicando i ruoli e gli impegni. Il sindaco fatica già ad amministrare la città e non ha presentato alcun programma per quanto vorrà fare. Ci sarebbe piaciuta un’alternativa alla candidatura di Barbieri». «Queste Elezioni Provinciali sono un altro episodio – è il commento di Sergio Dagnino (Movimento 5 Stelle) - che allontana ancora di più la popolazione dalla politica. C’è una distanza abissale, eppure la politica fa finta di niente. La Provincia è un ente vittima di una riforma pasticciata e incompiuta: gli eletti non sono veramente eletti, ma nominati. Se Barbieri riuscisse a fare il sindaco e il presidente della Provincia, dimostrerebbe di avere un “fisico bestiale”».

«L’opposizione è unita su questo: meglio far bene una cosa che farne male due». Così Massimo Trespidi di Liberi. «È opportuno concentrarsi – è il suggerimento di Trespidi, presidente della Provincia dal 2009 al 2014 - sulle questioni del Comune di Piacenza: progetto Terrepadane, Bando Periferie (“su cui l’ente non è minimamente pronto”), parcheggio piazza Cittadella, il nuovo ospedale (“non c’è ancora un bando di individuazione dell’area che ospiterà il nosocomio”), i 14 milioni di euro di lavori pubblici spostati dal 2018 al 2019, la situazione degli uffici (“non abbiamo il dirigente dell’urbanistica e quello ai lavori pubblici”), la vicenda di Borgo Faxhall, la questione “Boat” su cui ci sono notizie di reato, la situazione delle Farmacie Comunali che esploderà tra poco, tre assessori nuovi – forse era meglio lasciare quelli di prima -, due dei quali hanno condanne della Corte dei Conti. Credo che sia il caso di rimanere a fare il sindaco di Piacenza». Trespidi ben conosce l’ente di via Garibaldi. «Posso assicurare per esperienza che fare il presidente della Provincia non è uno scherzo, sono stato l’ultimo eletto dal popolo. Credo che il presidente della Provincia poi lo farà il direttore generale Vittorio Silva, Barbieri non potrà certo girare i comuni. Si limiterà a firmare solo le carte ogni tanto. Purtroppo abbiamo una Giunta comunale in città composta da persone non a tempo pieno, anzi, a tempo perso. Per questo non andremo a votare domani, come gesto di attaccamento al Comune di Piacenza, che vediamo malridotto». «Siamo in un momento storico – è il parere di Mauro Monti (Liberi) - in cui è difficile avere competenze in politica. È difficile impegnarsi in una politica pasticciata, con regole strane. Per questo la Giunta fatica a trovare persone in grado di amministrare. La politica ha una crisi di idee: perciò l’interesse per andare a votare è zero». Dello stesso avviso anche Roberto Colla (Piacenza Oltre) e Gianluca Bariola (Con Rizzi la Piacenza del futuro).

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