Lega Nord, al via la raccolta firme per il referendum contro la legge Merlin
La campagna, che inizierà questo fine settimana e si protrarrà fino al 4 luglio, prenderà il via ai banchetti allestiti in diversi comuni della provincia. In prima linea anche i Giovani padani, presenti in città in via XX settembre tutti i sabati di maggio e a giugno
Parte a Piacenza e provincia, per iniziativa della Lega Nord, la raccolta di firme a sostegno del referendum per l’abrogazione della legge Merlin. «Per effetto di quella legge abbiamo oggi sulle strade donne sfruttate e non sottoposte ad alcun controllo sanitario, che tuttavia meritano di essere regolarizzate a vantaggio proprio e dei clienti» ha detto il segretario nazionale del movimento, Fabio Rainieri, presentando la petizione nella sede piacentina del Carroccio.
La campagna, che inizierà questo fine settimana e si protrarrà fino al 4 luglio, prenderà il via ai banchetti allestiti in diversi comuni della provincia. In prima linea anche i Giovani padani, presenti in città in via XX settembre tutti i sabati di maggio e a giugno in ulteriori date che verranno comunicate. Sarà inoltre possibile firmare, oltre che nella sede della Lega di via Vaciago 12, in tutti i municipi, dove sono già stati inviati gli appositi moduli (a Piacenza sono a disposizione presso gli uffici di viale Beverora). Obiettivo della Lega è quello di oltrepassare il tetto delle 500mila firme necessarie per indire il referendum, raggiungendo le 600mila, e sensibilizzare sulla necessità della regolamentazione della prostituzione.
«È una proposta di buon senso – ha proseguito Rainieri-, che speriamo venga appoggiata dagli esponenti degli altri partiti. A Reggio Emilia il primo firmatario è stato il capogruppo del Pd». «Anche chi ci accusa di danneggiare l’unità del centrodestra – ha dichiarato il segretario provinciale, Pietro Pisani –è invitato a collaborare. Oggi i concetti di centrodestra e centrosinistra non hanno più senso e le coalizioni politiche devono fondarsi su progetti concreti: auspichiamo che chi ci colpevolizza metta a disposizione le proprie forze per aiutarci. Disciplinare il fenomeno della prostituzione – ha aggiunto – permette di recuperare risorse che possono essere spese per aiutare le madri padane attraverso asili nido gratuiti come in Francia. La necessità di una regolamentazione ci è stata confermata persino da alcune prostitute che si sono rivolte a noi».
Secondo le stime, gli introiti fiscali recuperati annualmente dalla tassazione della prostituzione ammonterebbero a circa 4 miliardi di euro l’anno. «Non è tacendo – ha evidenziato il consigliere regionale Matteo Rancan, affiancato dal segretario del movimento giovanile, Luca Zandonella – che si risolve un problema così scottante. Bisogna invece abbandonare bigottismo e pregiudizi e offrire un’alternativa alla prostituzione da strada. La Lega si sta già muovendo in Lombardia, dove il vicepresidente del consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, è al lavoro su un testo di legge per la legalizzazione della prostituzione, che prossimamente verrà presentato all’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna».