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Rizzi si presenta: «Sono autonomo e non voglio le solite “menate” dei partiti»

Il candidato sindaco del centrosinistra Paolo Rizzi si è presentato questo pomeriggio, circondato dai suoi sostenitori, sul Facsal. «Mi hanno convinto amici e i miei riferimenti sociali e culturali»

«Ho riflettuto molto su questa decisione. C’è stato un “tira e molla” lungo, poi ho preso come segni del destino alcune cose che mi sono capitate negli ultimi tempi. Gli amici, i miei mondi di riferimento e la morte di Giacomo mi hanno fatto scegliere e dire di sì». Paolo Rizzi si è convinto, sarà lui il candidato del centrosinistra e del Pd alle prossime Amministrative. Il docente, 55 anni, ha lanciato la sua candidatura dal Facsal, di sabato pomeriggio, improvvisando un raduno di amici e sostenitori, a poche ore dall’incontro con la base del Partito Democratico. Con lui, professore associato di politiche economiche all’Università Cattolica di Piacenza,  le figlie Margherita e Maria (di 21 e 20 anni), mentre non erano presenti – ma lo sostengono – anche la moglie Carolina e la figlia più piccola Anna, di 13 anni. Il candidato ufficiale si è presentato non a caso sul Facsal, poco distante dall'asilo in cui anziani e bambini si frequentano, un progetto contenuto in "Piacenza Vision 2020" a cui aveva collaborato, e poco distante anche dalla Caritas, altro punto di riferimento della sua vita. 

«Paolo è quello giusto, lo poteva fare solo lui il candidato», precisano alcuni suoi amici che lo circondano, contenti per questa decisione, mentre qualche esponente della nomenklatura Pd sta in disparte. «Oggi – spiega Rizzi - sono circondato da amici e riferimenti culturali e sociali. Persone a cui ho chiesto consiglio in questi giorni». Mentre parla alla stampa il docente solleva una bambina di 5 anni, figlia adottiva di una coppia di amici: «Questa è Sonal, “piasinteina dal sass”». 

Ora che il Pd ha il candidato, bisognerà pensare alla coalizione. «Cercherò di fare alleanze, il mio tentativo sarà quello di unire “mondi” come il sociale, il volontariato, all’economia e l’imprenditorialità. Proprio oggi ci sono due pagine sul "Corriere della Sera" che parlano di Piacenza, di una città che si è riscoperta grazie al Guercino. Piacenza ritrova la sua identità, il suo orgoglio, per un rilancio. Insomma, voglio fare miei i temi importanti che erano di Giacomo». Giacomo sta per Vaciago, l’ex sindaco scomparso ieri. «Voglio mettere insieme pezzi di mondi diversi per creare progetti innovativi. L’abbiamo sempre fatto in passato, però poi non lo verifichiamo nel tempo. Non facciamo una programmazione come deve essere fatta». 

Rizzi si candida prendendo come riferimento l’esperienza di “Alleanza per Piacenza”, che lo portò nel 1994 in consiglio comunale, proprio con Vaciago sindaco.  «Quel periodo rimane un punto di riferimento, c’era voglia di pensare al futuro di Piacenza. Dobbiamo recuperare l’identità, l’orgoglio e la voglia di fare. E dobbiamo lasciar perdere le "menate dei partiti"». I big del Pd, partito di cui Rizzi non fa parte ufficialmente, non si sono fatti vedere, tranne qualche rara eccezione. La volontà è quella di lasciare spazio a lui, il candidato a sindaco, e dimostrare fin dal principio che sarà autonomo. «Lo sosterremo – spiega il segretario cittadino piddino Paolo Sckokai, suo amico e collega in Cattolica – con grinta, con tutte le nostre forze. Sapremo stare al nostro posto: Paolo sarà un sindaco autonomo, deciderà lui. Noi siamo aperti a chiunque lo vorrà sostenere. Diamo per scontato che ci sarà una lista civica a sostegno di quella del Pd per rappresentare vari pezzi di società civile, ci stiamo lavorando. Paolo ha una grande autonomia per raccogliere consensi trasversali. Il tratto distintivo di questa candidatura è questo. Siamo contenti che sia lui il nostro candidato». Cosa vi ha fatto propendere per questa scelta? «Ha giocato un ruolo vincente - risponde ancora il segretario - la sua personalità e autonomia. L’incontro di stamattina con gli iscritti del partito è stato molto positivo: la sala era piena e tutti che hanno parlato di problemi della città, in particolari di lavoro, sicurezza, qualità dell'aria e ambiente».

Rizzi si è lasciato travolgere dall’affetto delle persone più vicine: in serata farà tappa nel suo "buen retiro" di Rompeggio di Ferriere per riposare e pensare all’intensa campagna elettorale che lo aspetterà da qua fino a giugno. «Il Pd – conclude il neo candidato - è convinto in modo unitario, mi appoggia e ha risolto le sue beghe. Adesso sono un po' più rilassato. Io ho posto le mie condizioni, lo sanno: ho chiesto piena autonomia. Speriamo che altri ci seguano in questo percorso». Parte da un tranquillo pomeriggio sul Facsal la rincorsa del centrosinistra verso la possibile quarta elezione consecutiva vincente.
 

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