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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Federalismo municipale, Reggi: "Aprire a Calderoli? Operazione mediatica"

Posizione netta quella del sindaco e vice presidente dell'Anci Roberto Reggi sul federalismo municipale proposto da Calderoli. Infatti dichiara: "Sembra il gioco delle tre carte, l'unica cosa certa è che il nostro comparto avrà due miliardi in meno"

Posizione netta quella di Roberto Reggi sul federalismo municipale: "Apertura a Calderoli? Senza recupero risorse, sarà solo operazione mediatica". Sembra il gioco delle tre carte, l’unica cosa certa di questo ‘cosiddetto federalismo’ è che alla fine il nostro comparto avrà circa due miliardi in meno. Se i cambiamenti promessi non consentiranno di recuperare almeno una parte dei due miliardi di euro sottratti ai Comuni, saremo costretti a dire che si è trattato soltanto di un’operazione di facciata”.  E’ il secco commento di Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e vice presidente Anci, all’apertura del ministro Calderoli sul possibile accoglimento di alcune modifiche richieste dall’associazione al testo del decreto sul federalismo municipale. 

"IL GIOCO DELLE TRE CARTE" - “Sembra di assistere al gioco delle tre carte con un testo che cambia continuamente. In queste condizioni è quasi impossibile avviare una serena interlocuzione e soprattutto esprimere un qualsiasi giudizio”. E proseguendo: "Ma, al di là del contenuto dei singoli provvedimenti, il vero rischio è che a perderci siano solo i Comuni, visto che l’unica cosa certa di questo ‘cosiddetto federalismo’ è che alla fine il nostro comparto avrà circa due miliardi in meno”. 

La posizione del sindaco di Piacenza appare netta anche sulla questione dell’IMU: “La mia impressione è che sia stato fatto un ‘gran can can’ per tornare ad una forma di autonomia che tiene più lontani gli amministrati dagli amministratori, se si lega la compravendita e l’Ici sulle seconde e terze case, eliminando l’Ici sulla prima casa, si privilegia il rapporto tra l’amministrazione e chi non necessariamente risiede nei Comuni, limitandosi a fare operazioni di compravendita sugli immobili”.

E conclude: "di autonomia reale non ce ne restituiscono, ci propinano un meccanismo di perequazione complicatissimo e centralistico, oltre a toglierci risorse, è chiaro che se non vengono meno questi elementi negativi la nostra risposta al decreto non potrà essere positiva”.  

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