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Pollastri tenta il bis: «La macchina regionale è complessa, bisogna saperla già conoscere»

Andrea Pollastri (Forza Italia) è l'unico consigliere uscente in lizza alle elezioni Regionali del 23 novembre. A lui abbiamo chiesto un bilancio di questa esperienza durata quattro anni e mezzo e i propositi per un nuovo mandato da consigliere

Andrea Pollastri, candidato al consiglio regionale per Forza Italia, è l’unico consigliere uscente in lizza per la riconferma.

In questi 4 anni e mezzo a Bologna, cosa è riuscito a fare?

Presento un bilancio positivo, ho maturato un’esperienza importante in Regione, che rimane una macchina burocratica amministrativa molto complessa. Parlano i numeri per me: posso dire di essere stato presente nel 95% delle sedute consiliari, ho avuto l’87% di presenze nelle tre commissioni consiliari di cui ho fatto parte. Ho presentato più di 400 atti e sono intervenuto più di 300 volte in assemblea. Ho svolto un’opposizione responsabile e costruttiva, non ho mancato di votare alcune leggi regionali che potessero avere una ricaduta importante sulle imprese e sui cittadini: penso alla legge sulla semplificazione normativa, di cui sono stati accolti alcuni miei emendamenti. Grazie a questa legge ci sono ricadute positive in campo agricolo. Ho dato il mio appoggio a leggi contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio emiliano e per contro mi sono opposto a certe altre scelte della giunta regionale come le Asp, che vengono da una politica fallimentare. Le Asp, alcune in perdita, sono carrozzoni lottizzati: ho fatto una battaglia contro gli sprechi nelle miriade di società, enti, aziende partecipate della regione. Fra tutti ricordo l’aeroporto di Forlì: uno spreco enorme.

A Bologna ho cercato, settore per settore, assessorato per assessorato, direzione generale per direzione generale, di fare delle proposte politiche coerenti con le idee e i valori del mio partito – Forza Italia – e delle proposte che servissero al territorio piacentino.  Mi sono opposto a tantissime decisioni nel settore della sanità - facevo parte della commissione - come la chiusura dell’ospedale di Fiorenzuola. Ho battagliato per la riduzione dei tempi d’attesa della sanità e dei pagamenti delle Ausl ai fornitori. Su quest’ultimo aspetto l’Ue ci ha richiamati come Regione, perchè non paghiamo in temi rapidi.

Mi sono dato molto da fare per la lotta agli sprechi.  ho votato in commissione l’abolizione del vitalizio e la diminuzione dell’indennità, che comunque erano le più basse d’Italia, ridotto i costi della politica. Abbiamo sforbiciato molto, ridotto i rimborsi. Da tempo dico mi sforzo di far rivedere il sistema dei Consorzi di Bonifica, per ridurre la tassazione e gli sprechi. Ho proposto la riduzione dell’Irap -  insieme a Forza Italia - e dell’Irpef regionale. Sono stato relatore di minoranza per il voto di genere e per la nuova legge elettorale che ha tolto il listino bloccato e introdotto l’ alternanza con le donne, oltre al limite dei due mandati per il presidente della regione.

Ho proposto la riduzione degli assessori da 12 a 10 e sempre verificato che le risoluzioni della giunta andassero nella direzione giusta. Sono stato vicepresidente della commissione statuto e regolamento, ho seguito il progetto “Capire”, che riguarda le clausole valutative delle leggi regionali: si trattava di vedere se i soldi venivano spesi bene. Ho svolto un controllo a posteriori sulla bontà delle scelte pubbliche. Sulla sicurezza ho fatto diverse interrogazioni. Ero curioso di sapere quanti finanziamenti la Regione ha erogato agli enti locali su questa materia. Per quanto concerne il dissesto idrogeologico, vorrei che vi fossero misure preventive, non continui interventi a tampone quando subiamo le alluvioni. Il mio impegno è stato riconosciuto anche dalla Regione e dai colleghi con cui ho vissuto quest’esperienza.

Che momento sta attraversando Forza Italia? Qualcuno parla di un sorpasso della Lega...

Forza Italia si sta attrezzando per la stagione dei congressi, momento di vitalità del partito. Ha bisogno di nuovo slancio, nuova linfa, di essere rilanciata nel il territorio. È in corso il tesseramento del partito, stiamo vivendo questa fase di transizione per arrivare a esprimere una nuova classe dirigente che rispecchi i valori del partito. I sondaggi li ho sempre presi con le pinze: non ci sarà un nostro calo rispetto alle Europee, vedo un grande impegno dei candidati in campagna elettorale e dei simpatizzanti.

Quali sono gli impegni che si sente di prendere nei prossimi 5 anni?

Sulla famiglia c’è il tema del quoziente familiare, ovvero di cercare di dare risorse scaglionate alle famiglie più numerose. Il grosso del lavoro da fare è però sulla sanità: va tenuta sotto controllo, ci sono tante risorse investite, più del 70% del bilancio regionale riguarda forniture, appalti pubblici, gestione della sanità locale. La Regione in questi anni poteva chiedere più soldi all’Unione Europea: ci vuole un ufficio sul territorio per le imprese, associazioni, dove rivolgersi per essere supportati nella ricerca e nella partecipazione a bandi di finanziamento. La macchina regionale è complicata, io so già come funziona, conosco i provvedimenti di legge, tutto l’iter procedurale. Ho fatto un’esperienza notevole grazie al mio impegno e voglio tornare per continuare questo percorso.

M’impegnerò – se sarò rieletto - per fare abbassare le tasse, per spingere fortemente la riduzione dell’Irap alle imprese, dare maggiore sostegno alle famiglie e incentivi alle politiche agli alloggi popolari. Per i servizi sociali avevo portato l’ottima iniziativa della Provincia di Piacenza delle “Tagesmutter” a Bologna, un modello virtuoso che va esportato. L’assessorato era sordo al riguardo, voglio riprendere questa strada. Vigilerò che un domani la centrale di Caorso non venga riutilizzata. Vigilerò anche sui procedimenti in corso sull’aeroporto di San Giorgio. A mio parere andrebbe riconvertito e mantenuto facendo una partnership con altri aeroporti civili più piccoli come quello di Bergamo. Oppure potrebbe diventare un centro di manutenzione degli aerei: dobbiamo comunque mantenerlo in vita se non sarà più una base militare. Sulle indiscrezioni che dicono che San Giorgio ospiterà un centro di accoglienza profughi, mi sento di dire che è un procurato allarmismo, non una possibilità reale. Io ho dimostrato di avere fatto cose concrete in un ruolo -  quello della minoranza - in cui non hai la quota di potere propria della maggioranza e dell’esecutivo. Non tutti conoscono il funzionamento della Regione: io l’esperienza l’ho già acquisita.

Il centrodesta può puntare alla vittoria o lei si è candidato per tornare a fare l’opposizione a Bologna? Inoltre è la prima volta che Forza Italia (o Pdl) non ha il candidato presidente...

Si corre per vincere, io dò il mio contributo al partito che rappresento per la vittoria e auspico che la coalizione dia un’alternativa all’immobilismo di una regione che dal 1970 è in mano alle sinistre. Ci vuole una netta e diversa visione della politica pubblica, la nostra è fondata sulla sussidiaretà, sulla diminuizione della burocrazia, sui risparmi. Occorre una politica meno invasiva e di buon governo, auspico che ci sia questa alternanza con la sinistra alla guida della Regione. È stata una decisione dei vertici del partito quella di schierare Alan Fabbri: si è ritenuto opportuno di dare la presidenza a un alleato che è sempre stato fedele a Silvio Berlusconi, non vedo alcun problema al riguardo.

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