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Profughi a Carpaneto, Rancan: «Scelta illogica che privilegia gli ultimi arrivati»

Il consigliere del Carroccio: «L’invio in paese di dodici richiedenti asilo, al momento clandestini in quanto non si sa se e quando verrà accettata la loro istanza, è un’altra misura razzista che si abbatte sui piacentini»

Le illogiche politiche migratorie del governo, che privilegiano l’ultimo arrivato a scapito degli italiani sfiniti dalle tasse e dalla crisi, questa volta prendono di mira la popolazione di Carpaneto. L’invio in paese di dodici richiedenti asilo, al momento clandestini in quanto non si sa se e quando verrà accettata la loro istanza, è un’altra misura razzista che si abbatte sui piacentini». È l’opinione del consigliere regionale della Lega Nord Matteo Rancan sull’accoglienza fornita ad un gruppo di giovani nigeriani in un’abitazione privata nel paese della Val Chero.

«Di fronte a questi paradossali accordi stipulati tra lo stato e i privati, le istituzioni – accusa - smettano di raccontare che i presunti profughi sono di passaggio quando invece risulta chiaro che pare esservi un tentativo di stabilizzazione sul territorio. L’esempio ce lo fornisce il primo gruppo di immigrati africani giunti a Ponte dell’Olio nel settembre del 2014: trascorsi due anni, sono ancora nella villetta a spese degli italiani in attesa di un riconoscimento come profughi che non arriva mai. Il timore è che questo modello venga poi replicato a Carpaneto e in altri comuni del Piacentino. Per questo – aggiunge Rancan - esprimo la mia vicinanza ai carpanetesi. Auspico che il sindaco Zanrei, come esponente del centrosinistra, si faccia sentire all’interno del Partito Democratico per denunciare l’iniquità di simili politiche».

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