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Rivolta in carcere, Pisani (Ln): «Chi delinque sconti la pena nel Paese d'origine»

Lo propone il segretario provinciale della Lega Nord piacentina, Pietro Pisani, in seguito alla rivolta scoppiata all’interno della casa circondariale di Piacenza

«L’Italia stipuli accordi bilaterali con gli altri paesi affinché i delinquenti stranieri scontino la pena nel proprio paese d’origine. Solo così eviteremo che le nostre carceri diventino delle polveriere pronte ad esplodere».

Lo propone il segretario provinciale della Lega Nord piacentina, Pietro Pisani, in seguito alla rivolta scoppiata all’interno della casa circondariale di Piacenza. Episodio, quello di domenica pomeriggio, per il quale il Carroccio chiede maggiore chiarezza in merito al presunto inneggiamento all’Isis da parte dei rivoltosi.

«Denunce da parte dei sindacati di polizia penitenziaria riguardo a simpatie jihadiste – dichiara Pisani - e smentite da parte della direzione carceraria non fanno che alimentare i dubbi sulla presenza di potenziali terroristi in città: le istituzioni diano pertanto risposte convincenti e definitive su un fatto che non merita di essere facilmente derubricato. L’accaduto rappresenta un’altra dimostrazione del fallimento delle politiche d’integrazione che stanno costando grandi sacrifici agli italiani: non si spiega se non con la mancanza di volontà di integrarsi di alcuni il fatto che se l’8,3 percento della popolazione nazionale è costituito da immigrati regolari, la percentuale di detenuti stranieri raggiunge il 33,45. Sia questa l’occasione – aggiunge il segretario del Carroccio - per aprire gli occhi sugli esiti di un buonismo disastroso e lo spunto per iniziare a lavorare seriamente prendendo esempio dalla Germania, che riceve un’immigrazione controllata e monitora l’assimilazione degli stranieri nella società tedesca».

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