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Bocciata la mozione

Soste blu, rimane l’obbligo di digitare la targa dell'auto

ApP aveva chiesto di togliere l’obbligo di digitare la targa («in alcuni casi il concessionario incassa due volte dallo stesso stallo»), ma maggioranza e centrodestra respingono la proposta

Rimane l’obbligo, in vigore dal gennaio 2021, di indicare la targa dell’auto quando si paga la sosta negli stalli blu. “Alternativa per Piacenza” aveva presentato una mozione che chiedeva l'eliminazione di questa imposizione, invitando la Giunta Tarasconi a discuterne con il concessionario dei parcheggi (Global Parking Solutions, la ex Piacenza Parcheggi). La proposta, tuttavia, non ha raccolto neanche un voto tra maggioranza, centrodestra e Liberali, cadendo così nel vuoto.

«Lo spazio blu - ha spiegato Stefano Cugini (ApP) - deve essere pagato per il tempo occupato da un’auto. Non si può pagare un posto due volte nello stesso intervallo di tempo. L'obbligo della targa sembrava una risposta al problema degli abusivi, fenomeno che invece rimane. Invece contribuiamo ad aumentare gli extraprofitti del gestore privato delle soste». «Vogliamo riportare su un piano di equità - ha motivato l’iniziativa Luigi Rabuffi (ApP) - il rapporto tra cittadino e gestore. Il primo deve pagare il giusto e non trovarsi un problema burocratico in più. Soprattutto gli anziani. Non c’è nessuna norma nazionale che imponga la dicitura della targa, così si pagano di più i parcheggi e il gestore incassa un extragettito. E le persone poco raccomandabili non sono sparite con l’obbligo, chiedono una monetina lo stesso. Lasciamo ai cittadini decidere se digitare la targa o no».

«Capisco la richiesta di principio - è stata la risposta dell’assessore Matteo Bongiorni - ma c’è un tema di opportunità. La pratica dello scambio di biglietti, il bagarinaggio di chi avanza tempo e lo passa ad altri è stata molto ridotta. L’indicazione delle targhe ha reso agevole più sicure alcune aree, ed è applicato in quasi tutte le città. Non ci sono stime sull’extraprofitto che va al privato».

CENTROSINISTRA E CENTRODESTRA CONTRARI ALLA MOZIONE

«L’obbligo della targa c’è in tantissime città italiane - ha fatto notare Luca Zandonella (Lega) – era giusto nel 2021, ai tempi della Giunta Barbieri, aumentare la sicurezza dei cittadini imponendo ai parcometri di digitare la targa». «È utile per i risultati che ci dà, toglie disagi», ha osservato Andrea Fossati, capogruppo Pd. «È prioritario l’interesse pubblico - ha detto Sara Soresi (capogruppo Fdi) - con la targa aumenta la sicurezza di certe zone». «Vedo assonanze - la puntura di spillo di Stefano Cugini (ApP) - tra l’atteggiamento del centrosinistra e del centrodestra». «Se la sinistra riconosce dopo tempo che quello è un buon metodo per aumentare la sicurezza - ha preso la parola Patrizia Barbieri (capogruppo civica di centrodestra) - ne siamo felici. Però gli aumenti del costo dei parcheggi non favoriscono l’uso delle bici, ma rendono più ricco il gestore», ha detto rispondendo a Caterina Pagani (Pc Oltre), che aveva sostenuto questa tesi. «La mozione di ApP mi lascia perplesso - è il parere di Massimo Trespidi (Civica Barbieri) - si ritornerebbe al mercato nero degli scontrini. Siamo d’accordo con l’assessore. Pessima, invece, la strategia indicata da Pagani: andavano fatte le ciclabili, allora, per incentivare una diversa mobilità». «Il cittadino preferisce inserire la targa rispetto alla presenza degli abusivi», il commento di Gloria Zanardi (Fdi).  

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